Rinoplastica: riparare, ricostruire il naso non è solo una questione d’estetica

Rinoplastica o, più comunemente, ricostruzione, rifacimento del naso. La prima affermazione espressa dai più è che la rinoplastica nella maggior parte dei casi riguardi persone che nutrono esclusivamente il desiderio di migliorare il proprio aspetto fisico, in particolare quello del volto. La moderna Chirurgia Maxillo-Facciale, dimostra invece come nei fatti sia spesso la somma di più necessità: l’aspetto ricostruttivo, l’aspetto funzionale e per ultimo, ma non ultimo, l’aspetto estetico. Per comprendere meglio come lo specialista oggi si muova al cospetto di un paziente prima, durante e dopo l’intervento in sala operatoria, occorre tenere a mente tre motivazioni cardine dell’attività specialistica: si ricostruisce il naso perché un trauma lo richiede; si opera un naso perché la sua funzione è pregiudicata da un’ostruzione (setto deviato) o perché si è in presenza di turbinati (valvole nasali) ipertrofici (ingrossati); perché la respirazione non è adeguata e non consente una vita normale; perché l’equilibrio del viso è messo a rischio da un naso troppo grande e quindi sproporzionato. “Ricostruzione, funzionalità, estetica sono aspetti che sovente coabitano assieme – spiega il Dottor Fabio Meneghini, corresponsabile della Chirurgia Maxillo-Facciale a Maria Cecilia Hospital, struttura d’eccellenza del Gruppo GVM Care & Research – pertanto lo specialista si trova nella condizione di mettere mano contemporaneamente a tutte e tre le urgenze. Il naso prende botte tutta la vita fin dal momento del parto e per tutta la vita deve fare i conti con polvere, allergeni, fumo, smog, piccole o grandi imperfezioni. Anni addietro a seguito di un trauma il naso veniva riparato con carattere d’urgenza al Pronto Soccorso; se non permetteva una buona respirazione si chiedeva l’intervento dell’Otorinolaringoiatra e se non piaceva si ricorreva alle metodiche della chirurgia plastica. Ora, sulla scia delle linee guida che oltreoceano sono pratica comune da più di un decennio, quando s’interviene sul naso si tiene in seria considerazione l’opportunità di rinforzarlo sulla punta e di far sì che le malattie stagionali, come il raffreddore, incidano in maniera meno pesante; dunque si ragiona anche in termini di prevenzione come è logico fare in altri campi della medicina”. Intervenire sul naso contribuisce altresì alla buona riuscita delle metodiche di ringiovanimento del volto che la chirurgia Maxillo-Facciale a Maria Cecilia Hospital, sotto il coordinamento del Dottor Meneghini, mette in campo con l’obiettivo di recuperare un po’ della freschezza perduta negli anni. “Prendiamo in cura, dopo il naso, gli occhi (attraverso la blefaroplastica), le guance, gli zigomi, le labbra, gli angoli della bocca. Per dare tono alle guance non usiamo protesi bensì il grasso prelevato dall’addome del soggetto trattato chirurgicamente. A Maria Cecilia Hospital disponiamo di una centrifuga utile a “purificare” questo grasso che poi viene introdotto, per mezzo di micro-cannule, là dove è necessario ripristinare volume. Si tratta di un ringiovanimento più naturale per definizione e per i risultati ottenuti”.
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