CENTRO GUCH DI ICLAS RAPALLO

Esistono cardiopatie congenite, anomalie anatomiche del cuore e dei grossi vasi, presenti fin dalla nascita. Alcune di queste anomalie, più semplici, non determinano alterazioni importanti del sistema cardiocircolatorio e non hanno, generalmente, conseguenze gravi. Altre possono essere corrette con interventi chirurgici poco rischiosi. Altre ancora sono invece incompatibili con la vita o comunque con un’esistenza normale e devono essere corrette chirurgicamente, spesso con interventi complessi. Queste cardiopatie congenite, anche se operate (generalmente in età infantile), richiedono una sorveglianza continua da parte di specialisti esperti che si protrae per tutta la vita. Generalmente, queste cardiopatie richiedono altri interventi dovuti a differenti aspetti, che possono spaziare dall’evoluzione della cardiopatia al fatto che le protesi utilizzate nel primo intervento si usurano o diventano inadeguate con la taglia fisica del paziente a seguito della crescita o, spesso, perché l’intervento iniziale ha corretto solo parzialmente il difetto.

Questi pazienti vengono definiti GUCH (dall’inglese Grown Up Congenital Heart patients). I GUCH pur essendo stati operati non possono considerarsi guariti della cardiopatia congenita e hanno quindi necessità di controlli e cure specialistiche. Essendo cresciuti (“grown up”) non possono più accedere ai reparti di cardiopediatria che li hanno curati in età infantile, necessita di centri GUCH, strutture specifiche che soddisfano i requisiti necessari al “follow up” e cura di questi pazienti. Per essere affidabile il centro deve possedere esperienza specifica e competenze di cardiologia e cardiochirurgia molto specializzate e difficilmente riscontrabili in centri cardiologici tradizionali. In Italia i centri GUCH qualificati sono pochi e spesso anche i grossi ospedali ne sono sprovvisti. La Liguria vanta a Rapallo la struttura ICLAS, che ha un centro GUCH tra i più attivi del territorio, oltre alle specialità di cardiochirurgia dell'adulto con particolare attenzione alle tecniche mininvasive, riabilitazione cardiologica, emodinamica, chirurgia generale e plastica e per i pazienti non liguri l'ortopedia.

ICLAS fa parte della rete GVM Care & Research, realtà italiana, guidata da Ettore Sansavini, che opera in sanità, ricerca e industria biomedicale. Presente con oltre trenta punti in Italia e all’estero, con un cuore pulsante a Cotignola, dove nel 1979 è stato creato il primo polo cardiochirurgico privato italiano.

Portare avanti il progetto GUCH è una sfida che ogni giorno permette di curare un alto numero di persone, basti pensare che si stima nascano su ogni mille bambini otto con anomalie cardiache, circa la metà di questi avrà bisogno di cure mediche o chirurgiche semplici o complesse. “Trattare il paziente GUCH implica differenti problemi organizzativi, perché si deve essere in grado di mettere insieme varie competenze e spesso negli ospedali privati i tempi si allungano - afferma Sandro Mazzantini, AD di ICLAS -. Una struttura privata ha più elasticità a velocità nel far fronte a richieste organizzative complesse e nuove. Il privato è più rapido, qui a ICLAS opera fin dall’inizio un importante cardiochirurgo, la situazione è favorevole e grazie alle competenze dell’ospedale Giannina Gaslini di Genova e alla Regione Liguria che si è lasciata illuminare da questo progetto si è concretizzata l’occasione per dare una risposta ai pazienti”.

Qual è la provenienza dei malati?

“Solo un paziente su tre è ligure, gli altri provengono un po’ da tutta Italia, perché sono poche le strutture che si dedicano in maniera sistematica al problema. Quello di ICLAS è un bell’esempio di sinergia fra pubblico e privato, i chirurghi del Gaslini operano qui”.

Quale futuro vedete nel mondo della sanità per ICLAS?

“Contiamo di inserirci e integrarci nel sistema pubblico, noi siamo una struttura privata ma forniamo un servizio pubblico. ICLAS inoltre è accreditata con il servizio sanitario nazionale. Per semplificare con un esempio è come per i taxisti, un lavoro da privato che svolge un servizio pubblico”.

Su cosa volete puntare?

“Il cardiovascolare è il nostro core business, vogliamo concentrarci sui settori meno coperti con un’attenzione alle patologie meno curate, GUCH è un esempio. Puntiamo su eccellenza, qualità e tecniche all’avanguardia con una cura all’ospitalità. Un ambiente confortevole è positivo per il paziente, si può fare sanità di alto livello senza trascurare i comfort".

Come selezionate i professionsti?

“Nel nostro team ci sono professionisti con esperienza comprovata, sia giovani medici che vogliamo formare secondo le nostre procedure sia medici più anziani con esperienze anche all’estero. Spesso medici che lavorano nel pubblico lasciano per intraprendere una strada nel privato”.

ICLAS fa parte di GVM Group, alla guida Ettore Sansavini, un imprenditore attento all’innovazione ma conservando sempre una sensibile attenzione per il paziente. Come incide una visione di questo tipo?

“Avere Sansavini a capo della struttura è una fortuna, è una persona presente e conosce gli aspetti più nascosti di ogni singola struttura. E’ un visionario, nel senso più positivo del termine, ha una capacità unica di comprendere le evoluzioni nel campo medico, in molti settori che altri capiscono e vedono molto tempo dopo”.

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