Valvulopatie: cosa sono?

Spesso poco conosciute, ma con un’altissima incidenza anche nel nostro Paese, le malattie strutturali cardiache colpiscono il 12,5% della popolazione italiana over 65 (Stime ISTAT). Un numero di cui si prevede una preoccupante crescita: è riportato, infatti, che nel 2030 potrebbe essere raggiunta la soglia del 25% di affetti da SHD (questo l’acronimo inglese per Structural Heart Diseases) nella fascia anziana, fino a toccare il 33% nel 2040.

Da recenti studi emerge come le valvulopatie siano nei Paesi in via di sviluppo molto frequenti tra giovani adulti, spesso conseguentemente alla contrazione dell’infezione dovuta al batterio streptococco beta emolitico, patogeno che colpisce la faringe o le tonsille e che può diffondersi al cuore se non prontamente trattato. Nei paesi industrializzati, invece, insorge prevalentemente con l’avanzare dell’età. 

Ecco perché è fondamentale continuare a sensibilizzare la popolazione sulle valvulopatie: per comprendere cosa siano è necessario però avere ben chiaro come è strutturato l’organo cardiaco. 

Struttura del cuore e regolazione del flusso sanguigno

Il cuore umano è suddiviso in due parti, che svolgono due funzioni diverse nella circolazione del sangue. La parte sinistra, sede della circolazione arteriosa, comprende il ventricolo sinistro e l’ orecchietta sinistra separate tra loro dalla valvola mitrale; la parte destra, invece, sede della circolazione venosa, comprende l’orecchietta destra e il ventricolo destro, separati dalla valvola tricuspide.
 
La circolazione cardiaca, infatti, si può dividere in due momenti, separati proprio dal passaggio attraverso il cuore. Il sangue arriva nella parte sinistra del muscolo dopo aver raccolto l’ossigeno dai polmoni: attraversando la valvola mitrale, accede all’atrio per poi attraversare la valvola aortica e portare quindi il sangue ossigenato a tutto il corpo. Il percorso del sangue torna quindi al cuore, nello specifico nella parte destra del muscolo, tramite le vene cave (inferiore e superiore) e attraversando la valvola tricuspide e poi il ventricolo destro, per ritornare poi, tramite la valvola polmonare, all’arteria polmonare e quindi ai polmoni, per ossigenarsi nuovamente e riprendere il suo percorso.

Il ciclo cardiaco, quindi, prevede l’alternarsi di diastole, quando le cavità cardiache si dilatano per riempirsi di sangue, e sistole, ovvero quando tali cavità si contraggono svuotandosi.

È evidente, quindi, come sia delicato e fondamentale il funzionamento delle valvole cardiache, che regolano il flusso sanguigno svolgendo funzioni di aspirazione (valvole mitrale e tricuspide) e di scarico (valvole aortica e polmonare). 

Valvulopatie: sintomi ed esami

Con il termine valvulopatie si intendono le malattie delle valvole del cuore. Un gruppo di patologie caratterizzate da un malfunzionamento nel controllo del flusso del sangue, dovuto a danni o difetti di una delle quattro valvole cardiache.

Le problematiche principali possono essere riassunte in: 
  • La stenosi, ovvero il restringimento dell’orifizio valvolare, laddove si verifica un ostacolo al normale fluire del sangue
  • Rigurgito, detto anche insufficienza, nel caso in cui la valvola non si chiuda correttamente per via di un difetto 
Ma come verificare la presenza di valvulopatie? Il metodo più efficace è quello di effettuare un ecocardiogramma o una ecografia cardiaca. Spesso questa tipologia di esame viene affiancata anche da un doppler, che permette di analizzare la velocità dei flussi ematici; dato che, insieme alla visualizzazione delle strutture cardiache e dei grossi vasi, permette di avere un quadro clinico chiaro ed esaustivo. 

Si ricorre a questa tipologia di esami in seguito al manifestarsi dei sintomi più comuni, che possono presentarsi in maniera improvvisa o a seguito di un periodo asintomatico, ovvero:
  • Dispnea da sforzo
  • Palpitazioni
  • Dolori toracici
  • Edemi agli arti inferiori
  • Acuirsi del “soffio cardiaco”
  • Disturbi del ritmo cardiaco
  • Insufficienza cardiaca
Le valvulopatie possono presentarsi per cause congenite, presenti cioè dal momento della nascita, o acquisite, ovvero conseguenti ad altri eventi come degenerazioni del tessuto valvolare, depositi di calcio, infiammazioni o infezioni, ischemie o traumi. 

Trattamento e prevenzione

Il trattamento delle valvulopatie dipende da caso a caso: il medico, dopo opportune valutazioni, può indicare una terapia farmacologica per attenuarne la sintomatologia o, nei casi più gravi, chirurgica; queste coinvolgono la dilatazione della valvola stenotica e la sua riparazione o sostituzione. 

Poiché, come per tutte le malattie cardiache, non è possibile adottare una prevenzione, è consigliabile adottare delle regole di buona salute, come svolgere regolare attività fisica, non fumare, scegliere una dieta sana e bilanciata per mantenere il peso forma. 

Fonte: Scor - The art and science of risk
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