Le abitudini che fanno bene al cuore

Non solo alimentazione sana e attività fisica costante nel tempo: per ridurre il rischio di patologie cardiovascolari può servire anche qualche piccola correzione ad alcune tra le più scontate abitudini quotidiane. Lo dimostrano diversi studi presentati nel congresso dell’American Heart Association: in qualche caso si tratta di conferme mentre alcuni fattori di protezione possono essere considerati delle vere "sorprese".

Ecco i rimedi più semplici, da mettere subito in pratica.

Diminuire il tempo che passiamo davanti alla tv o al tablet per ridurre la sedentarietà 
I soggetti più “teledipendenti” sono quelli che presentano un maggiore rischio di trombosi, cioè di formazione di coaguli nel sangue che ne possono bloccare il flusso. Lo studio, condotto su ben 15mila persone, ha dimostrato che nelle persone più sedentarie si riscontrano rallentamenti in particolar modo nelle vene delle gambe. In questo modo aumenta sensibilmente il rischio di infarti e ictus. Anche l’abuso di cibi salati – spesso associato al cinema o alla televisione – complica la situazione in quanto il consumo di patatine, ad esempio, può favorire la formazione di trombi.
Come si può cambiare abitudine? Può essere sufficiente svolgere un leggero allenamento su cyclette o tapis roulant mentre si guarda un episodio di una serie tv o una partita di calcio.

Diminuire il sale aggiunto nei cibi 
L’abuso di cibi salati aumenta la ritenzione idrica, ossia il ristagno di liquidi presenti nel corpo. Un problema che affligge soprattutto le donne ma che in realtà riguarda tutti poiché l’accumulo di liquidi provoca l’incremento di massa di sangue circolante e il conseguente balzo della pressione arteriosa.
Come possiamo modificare la nostra dieta? Evitando i cibi più salati e seguendo in linea generale una dieta a basso contenuto di sodio, che dà i primi risultati già dopo un mese di applicazione regolare.

Bere caffè 
Nuovi approfondimenti scientifici dimostrano che bere caffè può ridurre il rischio di infarto e ictus - sempre assumendolo con moderazione naturalmente e se ciò è compatibile con eventuali patologie già in corso. L'effetto benefico si ritiene associato alle proprietà antiossidanti della caffeina, un effetto protettivo sulle cellule del tessuto all’interno dei vasi sanguigni: la “pulizia” da vene e arterie di sostanze tossiche come i radicali liberi.
Quanto assumerne? Una buona abitudine potrebbe essere quella di assumere ad esempio due o tre tazzine di caffè al giorno ricordando che è meglio sempre non eccedere, poiché la riduzione di sonno dovuta all’abuso di caffè potrebbe portare a conseguenze piuttosto serie.

No sigarette né svapo 
Questa è una conferma, che vede passare tra le abitudini sconsigliate anche la recente sigaretta elettronica, utile sì per ridurre gradualmente la dipendenza da nicotina, ma tuttora sotto esame per le sostanze contenute nelle e-cig.
Come intervenire? Chi è a rischio infarto o ictus dovrebbe ridurre fino ad abbandonare del tutto le sigarette, di qualsiasi tipo.

Riposo regolare 
L’apparato cardiocircolatorio necessita di un sonno di qualità: almeno sette ore sarebbe l’essenziale per evitare conseguenze spiacevoli come l’obesità o l’ipertensione, possibili sviluppi di condizioni di forte stress legate a insonnia.
Qual è l'abitudine più sana per il nostro sonno? Recuperare le ore di sonno nel weekend è inutile: l’ideale è dormire almeno sette ore per notte con regolarità.
 
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