“Noi medici siamo la loro famiglia”

Essere medici non significa solo mettere la salute e il benessere delle persone al primo posto, molti la descrivono come una vera vocazione, una missione. In questi mesi, lo abbiamo visto bene. Per raccontarlo ancora meglio, vogliamo riportare le parole di alcuni medici al lavoro negli Ospedali GVM, in particolare quelli impegnati a gestire l’emergenza sanitaria, prendendo in cura i pazienti Covid-19.

Come il dott. Diego Magnano, Cardiologo, membro dell’équipe del Covid Hospital 3 ICC – Istituto Clinico Casalpalocco di Roma. L’Ospedale di Alta Specialità, a partire da metà Marzo, si è convertito interamente in un Covid Hospital, ovvero una struttura sanitaria indicata dal Piano Sanitario Regionale come centro di accoglimento dei pazienti COVID-positivi con vari gradi di sintomatologia. 

Dalle colonne de Il Messaggero ecco la sua testimonianza: "Non ci si ferma mai, le nostre giornate sono dedicate ai pazienti. Per loro siamo tutto adesso, anche la loro famiglia. C'è molto da fare, i turni sono lunghi e le giornate pesanti, ma non possiamo lasciarli soli. In questo momento hanno soltanto noi perché i familiari non possono venire a trovarli, a vederli. Così per quelli che riescono, li faccio parlare con figli, mogli e mariti attraverso il mio cellulare, con il vivavoce. Sono pochi minuti ma l'emozione non si può raccontare. I parenti si commuovono, i malati si fanno ancora più forza e tutto questo tocca anche il nostro cuore". 

La voglia di non mollare sembra arrivare proprio da chi è più debole: "Ci sono pazienti ricoverati che lottano con tutte le loro forze. Ed è emozionante quando estubiamo i pazienti, quegli occhi che sembrano risplendere di nuova luce. È il passaggio dalla sub­intensiva al reparto. Il primo passo verso il ritorno a casa. Ritorna anche la forza e la voglia di combattere.”

Oppure come il dott. Alvaro Vaccarella, Cardiologo, pronto a dare una mano nella gestione dei pazienti Covid-19 all’ Ospedale G.B Mangioni di Lecco. L’Ospedale Polispecialistico accreditato con il SSN, in accordo con le Istituzioni, ha iniziato l’attività a supporto degli ospedali pubblici all’inizio di Aprile e ha messo a disposizione posti letto per accogliere pazienti Covid-19 per attività sub acuta, operando una trasformazione radicale. 

Il dott. Vaccarella consegna le sue riflessioni alle pagine del quotidiano La Provincia di Lecco. 
“In questo momento in cui i contagi, grazie al sacrificio imposto dall'isolamento sociale, sembrano rallentare, i malati stanno uscendo dalle rianimazioni e vanno ad affollare i reparti di degenza. Si tratta di soggetti che ancora presentano positività al tampone, e devono completare il ciclo di cura. 

È stato necessario potenziare l'accoglienza per questa tipologia di degenti, ed è quello che ha fatto G.B. Mangioni Hospital. Sono stato testimone della trasformazione nel giro di una notte, di un intero piano della struttura, per adeguarlo alle necessità che la nuova patologia imponeva. In una notte sono state create pareti divisorie, identificati nuovi accessi, con zone filtro in entrata e in uscita. Medici e infermieri in pochissimo tempo hanno dovuto adattarsi a condizioni di lavoro differenti rispetto alla routine cui erano abituati, e affrontare problematiche che fino a poco tempo prima erano apparse lontane anni luce dal proprio orizzonte
."
 

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