Diabete: dieta adeguata e attività fisica per contrastarlo

Una dieta povera di grassi saturi, proteine animali e zuccheri, associata ad un’adeguata attività fisica possono aiutare a prevenire gravi le più diffuse patologie legate al metabolismo, come diabete, obesità e sovrappeso. Per il dott. Marco Comaschi, specialista GVM Care & Research in endocrinologia, diabetologia e malattie del metabolismo a ICLAS - Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità di Rapallo, il diabete rappresenta oggi uno dei grandi problemi che affligge il  mondo occidentale.

Dott. Comaschi, quali sono le più patologie più frequenti legate al metabolismo?

“Senza dubbio, da un punto di vista epidemiologico, il diabete, l’obesità e i disturbi del metabolismo dei lipidi. Obesità e sovrappeso sono patologie sottostimate ma di gran lunga più rilevanti quantitativamente: riguardano il 30% della popolazione occidentale. Il diabete è, altresì, in grande crescita. l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha parlato di pandemia: coinvolge il 7,8% circa della popolazione europea. Negli Usa e nei Paesi emergenti il dato è ancora più elevato.

Cos’è il diabete, quali sono le cause e le fasce d’età interessate?

Due i tipi diabete, che colpiscono fasce d’età diverse. Esiste il diabete di tipo 1, noto anche come “giovanile”: insorge nella prima infanzia o nell’ adolescenza, e va, poi, avanti per tutta la vita. Prevede un trattamento obbligatorio con insulina.
Il diabete di tipo 2, invece, è una disfunzione che si presenta con prevalenza crescente nelle fasce di età più anziane: per questo motivo è in crescita in tutto il mondo, causa l’invecchiamento della popolazione. Solo in Italia si conta il 6%, 3 milioni e mezzo di persone. Tra gli over 65 arriviamo al 20%. Tra le concause certamente il sovrappeso, l’obesità, correlati ad un eccesso di alimentazione scorretta, a una ridotta attività fisica, insieme a cause genetiche.

Quali sono i sintomi del diabete? Soprattutto, come si tratta?

E’ una patologia metabolica che provoca pochissimi sintomi, la diagnosi è quasi casuale ma la storia naturale della patologia è peggiorativa senza le cure adeguate. I sintomi tipici sono l’aumento della diuresi, sete e spossatezza, anche se accade che in alcune persone sia asintomatico. Nonostante questa scarsa sintomatologia è necessario trattarlo perché gli elevati valori di zuccheri nel sangue, cronicamente nel tempo, provocano danni alla circolazione, sia micro-capillare, a discapito di organi molto vascolarizzati, come reni, retina, sistema nervoso sia delle grandi arterie. Quindi, danni alle coronarie, arterie celebrali: di qui l’infarto del miocardio, l’ictus, l’alterazione della circolazione degli arti inferiori, con rischio di amputazioni.
Il diabete lo si cura, dunque, per prevenire le complicanze: serve ripristinare uno stile vita e un’alimentazione adeguati. I farmaci sono differenti nel diabete di tipo 1 e 2. Nel primo è obbligatorio il trattamento con insulina in multiple somministrazioni quotidiane o attraverso i ‘microinfusori’. Per il diabete di tipo 2 esistono numerose classi di farmaci, in grado, da soli o combinati, di controllare i valori della glicemia (come la metformina, sempre più utilizzata fin dal momento della diagnosi) per poi arrivare a classi di farmaci nuovi, più recenti, che aumentano l’escrezione di zucchero attraverso reni e l’urina (‘SGLT2 inibitori’) o migliorano la funzione insulinica del pancreas (farmaci dell’asse incretinico).
La patologia diabetica è il paradigma della cronicità. Quindi il nostro compito è gestire la convivenza della persona con la condizione patologica, in modo che non provochi danni o meglio che ne provochi il meno possibile.

La nostra dieta mediterranea non ci salva da tali gravi statistiche?

Se la seguissimo sì. E’ una dieta protettiva nei confronti dell’obesità e del rischio cardiovascolare. Ha alimenti ricchi di fibre, bassa di grassi saturi, non ha un’elevata quota proteica. E’ indicata per la prevenzione cardiovascolare e metabolica. Ma i consumi di carne e grassi saturi, dolci, apporti bassi di fibre sono, purtroppo, elevati. In Europa siamo il Paese con maggior numero di bambini in età scolare in sovrappeso o obesi: si tratta del 25% circa della popolazione scolastica.

Esistono patologie metaboliche che si aggravano nel periodo estivo?

Sì, ma sono meno gravi rispetto alle precedenti. La gotta, per esempio, provocata dall’eccesso di acido urico, nel periodo estivo di maggiore calore, più disidratazione. Sono artriti acute soprattutto nel piede, e possono provocare anche danni renali, in soggetti dai 40 anni in sù.
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