Intossicazioni: cosa fare quando si inalano o toccano sostanze nocive

Quando l’organismo viene esposto a sostanze tossiche si parla di intossicazione. Le fasce d’età più colpite dalle intossicazioni sono quelle pediatrica (per assunzione non controllata di farmaci, alimenti dannosi, cosmetici, detersivi, ecc) e geriatrica (assunzione errata di farmaci causata da confusione o calo della vista). 

Quali tipologie di intossicazioni esistono?

L’intossicazione si differenzia dall’ipersensibilità, dalle reazioni idiosincrasiche (reazioni ai farmaci non correlate né alla dose assunta, né a reazioni allergiche) e dall’intolleranza, che è una reazione dell’organismo a sostanze utilizzate a dosaggi non tossici. 

Le intossicazioni possono essere causate dal contatto, l’esposizione, l'inalazione e l’assunzione di diverse sostanze, tra cui: 
  • monossido di carbonio
  • insetticidi
  • piante e cibi tossici
  • prodotti chimici sul luogo di lavoro
  • farmaci
  • detergenti
  • piante da interno e da esterno 
  • vernici. 
Si distinguono due tipologie di intossicazioni: 
  • intossicazione acuta > si manifesta entro 24 ore dall’assunzione del prodotto tossico. È la più grave e può determinare anche la morte del soggetto. Le intossicazioni acute più diffuse sono quelle da miscelazione di prodotti fitosanitari. 
  • intossicazione cronica > si manifesta nel tempo, a seguito dell’assunzione prolungata di sostanze tossiche, per accumulo di sostanza nelle cellule. 

Quali sono i sintomi delle intossicazioni?

Nella maggior parte dei casi, i sintomi di intossicazione si manifestano immediatamente dopo il contatto o l’assunzione della sostanza tossica. In alcuni casi, come nell’intossicazione da epatotossine (paracetamolo, ferro, funghi Amanita phalloides) l’insufficienza epatica si manifesta nel giro di qualche giorno dall’esposizione. 

Ingestione di sostanze caustiche o corrosive

I sintomi dell’ingestione di sostanze caustiche o corrosive sono generalmente lesioni a carico delle mucose del tratto gastrointestinale (stomatiti, enteriti o perforazioni), mentre il contatto cutaneo con sostanze tossiche può determinare eritemi, dolore, vesciche e, nei casi di esposizione prolungata, dermatiti

Inalazione di sostanze idrosolubili e non idrosolubili

L’inalazione di sostanze tossiche idrosolubili (cloro e ammoniaca, per esempio) determina sintomi a carico delle vie aeree superiori, mentre sostanze non idrosolubili provocano lesioni a carico delle vie aeree inferiori e, nei casi più gravi, edema polmonare

Monossido di carbonio, cianuro, o idrogeno solforato possono causare danni d'organo di natura ischemica, arresto cardiaco o infarto e arresto respiratorio. 

Per approfondire leggi anche -> Arresto respiratorio: quali sono le cause che lo provocano

Esposizione oculare

L'esposizione oculare a sostanze tossiche (solide, liquide o sotto forma di vapori) determina lesioni a livello della cornea, della sclera e del cristallino, con dolore oculare, arrossamento e perdita della vista.

Intossicazioni alimentari

Le intossicazioni alimentari si manifestano, in genere, con sintomi variabili a seconda della sostanza ingerita e del quantitativo, tra cui:  
  • disturbi di tipo gastrointestinale come vomito, diarrea, dolori addominali
  • secchezza della bocca
  • cefalea improvvisa
  • sudorazione
e, nei casi più gravi
  • difficoltà a comunicare
  • visione doppia
  • difficoltà a deglutire
  • tachicardia
  • manifestazioni cutanee come rossore o orticaria.

Intossicazioni da farmaci

Le intossicazioni da farmaci hanno esito diverso a seconda della tipologia di farmaco. Le manifestazioni più comuni corrispondono a quelle dell’intossicazione alimentare (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, cefalea), ma in caso di assunzione di dosi massicce di alcune tipologie di farmaco, possono sopraggiungere:
  • necrosi epatica acuta
  • alterazione dello stato di coscienza
  • insufficienza respiratoria
  • abbassamento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e della temperatura corporea. 

Intossicazioni: come intervenire?

La prima cosa da fare è mettere in atto strategie preventive. Se si hanno bambini in casa, è opportuno cercare di:
  • chiudere bene i barattoli contenenti sostanze che possono risultare tossiche
  • tenere i farmaci e detersivi in armadi chiusi e non accessibili
  • evitare il travaso dei prodotti detersivi in confezioni non originali, come bottiglie di plastica 
  • installare rilevatori di monossido di carbonio.
Se si è i diretti interessati da un’intossicazione, è importante applicare le norme di primo soccorso: 
  • interrompere qualsiasi attività in svolgimento; 
  • chiamare il 118 o il Centro antiveleni e descrivere i sintomi all’operatore cercando di mantenere la calma
  • se si rende necessario il trasferimento in Pronto Soccorso, portare con sé la sostanza o almeno l’etichetta della sostanza con cui si è entrati in contatto. 
Se si sta assistendo una persona che ha avuto un’intossicazione, in attesa  dei soccorsi è essenziale: 
salvaguardare la propria incolumità;
  • sistemare la persona intossicata in un’area ombreggiata e il più possibile ventilata 
  • indossare i guanti e possibilmente rimuovere gli indumenti che sono entrati in contatto con eventuali sostanze tossiche
  • se il prodotto è entrato in contatto con la cute, le mucose o gli occhi, lavare abbondantemente con acqua fresca
  • non somministrare alcol e latte, che possono favorire l’assorbimento delle sostanze nocive 
  • sistemare l’infortunato in posizione di sicurezza, così da permettergli l’eventuale espulsione di vomito senza rischio di soffocamento
  • non cercare di indurre il vomito se non sotto consiglio del medico, in quanto alcuni prodotti caustici possono provocare ulteriori perforazioni
  • se necessario, in attesa del soccorso medico, iniziare a praticare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale.
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Revisione medica a cura di: Dott. Massimo Vota
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