Alzheimer: i sintomi iniziali

Il morbo di Alzheimer è la più comune forma di demenza: si tratta di una patologia neurodegenerativa che implica il progressivo e irreversibile degrado delle funzioni mentali e intellettive. Sebbene sia da tempo oggetto di studi e ricerche senza sosta, non sono ancora certe le cause del suo sviluppo, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio. Uno dei dati più noti è che la malattia di Alzheimer colpisce circa il 5% dei pazienti dai 60 anni in avanti. Eppure, si presentano anche rari casi, legati a una predisposizione genetica, in cui la patologia emerge fra i 30 e i 50 anni. A maggior ragione, è importante riconoscere i primi sintomi di Alzheimer e affidarsi a specialisti competenti con cui giungere alla diagnosi più tempestiva possibile. Questa patologia viene infatti classificata in base alla gravità dei sintomi e al livello di assistenza necessario: la fase iniziale o lieve, la fase moderata o intermedia, la fase avanzata o grave. Ma quali sono i primi segnali di Alzheimer?
 

I primi segnali del morbo di Alzheimer

Nella fase iniziale della patologia, i segnali di Alzheimer sono ancora gestibili. Certamente i più immediati sono i primi vuoti di memoria, soprattutto in relazione alle informazioni apprese recentemente. Ciò è dovuto al fatto che la patologia danneggia prima di tutto la zona del cervello connessa all’apprendimento. Tale perdita di memoria può manifestarsi con:
  • difficoltà a ricordare dialoghi avvenuti di recente o eventi relativi alla propria vita privata (compleanni, anniversari o appuntamenti)
  • difficoltà a ricordare i nomi di persone appena presentate
  • ripetizione costante delle stesse domande
  • tendenza a perdere o non ricordare la localizzazione di oggetti come occhiali, chiavi, ecc.

I primi segni di Alzheimer possono anche coinvolgere il linguaggio, causando:
  • difficoltà nel farsi venire in mente la parola giusta all’interno di una frase.
  • impoverimento del proprio lessico.
  • tendenza a non ricordare parole solitamente familiari.
  • difficoltà a comprendere un’intera conversazione, soprattutto se lunga.
  • incapacità di formulare correttamente il proprio pensiero con le parole.

Altri sintomi precoci di Alzheimer possono quindi presentarsi anche nel campo dell’orientamento spazio-temporale:
  • mancata consapevolezza del momento e del luogo presente.
  • confusione rispetto a giorni della settimana o stagioni.
  • senso di disorientamento anche di fronte a un ambiente frequentato abitualmente.

L’Alzheimer causa sintomi iniziali legati a organizzazione, risoluzione dei problemi e capacità decisionale:
  • difficoltà nell’esecuzione di ragionamenti e calcoli matematici.
  • pianificazione e programmazione di eventi solitamente semplici, come ad esempio una cena con più persone.
  • fatica nel seguire i passaggi di un procedimento (ad esempio di una ricetta già nota).
  • difficoltà nel rapportarsi al denaro e in generale nell’occuparsi delle proprie finanze (compreso il pagamento delle bollette).

Infine, l’esordio dell’Alzheimer può compromettere le modalità di comportamento e l’umore, impattando sulla personalità del paziente:
  • perdita di interesse per la vita sociale e le proprie passioni
  • atteggiamento immotivatamente sospettoso anche nei confronti dei propri cari, non di rado accusati di rubare i beni del paziente
  • stato ansioso
  • insicurezza non appena si lascia l’ambiente familiare
  • irritabilità soprattutto in contesti socialmente faticosi
  • resistenza a novità e imprevisti.
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Revisione medica a cura di: Dott. Giovanni Bianchedi
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