Diabete e complicanze cardiovascolari: nella Giornata Mondiale del Diabete, GVM Care & Research invita alla prevenzione

A livello mondiale, ci sono circa 422 milioni di individui che convivono con il diabete. In Italia si registrano quasi 4 milioni di casi di diabete tipo 2 e 300 mila di diabete tipo 1 (dati OMS) con un significativo impatto sulla qualità di vita dei pazienti.

Le complicanze di questa patologia sono molteplici e coinvolgono principalmente il sistema cardiovascolare. L’iperglicemia è infatti uno dei principali fattori di rischio per la salute del cuore, così come l’ipertensione, uno dei sintomi più frequenti della sindrome metabolica. Spesso però, chi soffre di diabete, non è a conoscenza della correlazione tra diabete e rischio cardiovascolare.

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, il 14 novembre, gli Ospedali GVM Care & Research mettono a disposizione dei pacchetti di prevenzione a tariffa agevolata, studiati per valutare il rischio cardiovascolare a partire dai livelli di glicemia e colesterolo nel sangue.

Gli specialisti effettueranno:
  • Valutazione del profilo lipidico e misurazione della glicemia tramite prelievo ematico capillare
  • Elettrocardiogramma
  • Visita diabetologica e/o cardiologica.
A seguito degli accertamenti sarà rilasciata una carta del rischio cardiovascolare con i consigli per mantenere uno stile di vita sano.

"La Federazione Internazionale del Diabete stima che in Italia ci siano 4,5 milioni di persone affette da diabete e che ben 1 milione e mezzo di persone non abbiano ancora ricevuto una diagnosi. Soffrire di diabete aumenta il rischio di sviluppare altre patologie invalidanti, soprattutto cardiovascolari: il 15% delle persone con diabete soffre anche di coronaropatia - spiega il Prof. Giuseppe Speziale, vicepresidente di GVM Care & Research -. Gli Ospedali GVM Care & Research, con i pacchetti di prevenzione realizzati in occasione della Giornata Mondiale del diabete, sono vicino ai pazienti per aumentare la consapevolezza rispetto a questa patologia e ai rischi correlati, in particolare per la salute del cuore: l'informazione e la prevenzione sono i primi strumenti per una diagnosi tempestiva e un adeguato trattamento."
Guarda tutte le strutture che aderiscono all’iniziativa.

Cos'è il diabete

l diabete è una patologia cronica metabolica caratterizzata dall’aumento di glucosio nel sangue (iperglicemia) provocata da un difetto nella produzione o nel funzionamento dell’insulina, ormone secreto dal pancreas – spiega Dottor Marco Comaschi, specialista in Diabetologia, Endocrinologia e Medicina Interna a ICLAS – Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità di Rapallo (Genova).

Il diabete di tipo 2, la forma più comune, è provocato da un’insufficiente produzione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas unitamente all’incapacità delle cellule di usare questa proteina, benché sia normalmente presente nell’organismo (insulino-resistenza).

Nel diabete di tipo 1, invece, è il pancreas che non produce insulina per la distruzione delle cellule-beta.

Il diabete compromette la funzionalità di cuore, reni, occhi, nervi periferici e cervello

Le complicanze del diabete possono provocare danni a: occhi, reni, cervello, nervi periferici e sistema cardiovascolare. La progressiva compromissione di questi organi può provocare condizioni cliniche gravemente invalidanti o addirittura mortali. Le complicanze del diabete di tipo 2, se associate a ipertensione, dislipidemia e abitudine al fumo, sono più severe e favoriscono l’insorgenza di microangiopatie:
  • retinopatia, danno a carico della retina fino a portare alla cecità
  • neuropatia, disturbo a carico del sistema nervoso periferico, colpisce soprattutto gli arti inferiori con riduzione della sensibilità, fino alla comparsa di ulcere cutanee (lesioni circoscritte della cute che non si cicatrizzano spontaneamente)
  • nefropatia, alterazione progressiva della funzionalità renale.
Le macroangiopatie, invece, alterazioni della funzionalità dei grossi vasi sanguigni (coronarie, carotidi, aorta) possono causare:
  • arteriopatia degli arti inferiori, che evolve in claudicatio intermittens (difficoltà a camminare che migliora con il riposo) con grave rischio di ulcere del piede e rischio di amputazioni
  • patologie cardio e cerebrovascolari, coronaropatia, infarto, ictus, scompenso cardiaco e ischemia cronica.

Quali danni provoca il diabete al cuore

Il diabete danneggia il cuore. L’iperglicemia è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare, può provocare l’infarto miocardico, l’ischemia silente, lo scompenso cardiaco e l’ictus - afferma il Dottor Paolo Pantaleo, Responsabile dell'Unità Operativa di Cardiologia a ICLAS – Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità di Rapallo (Genova).
  • Infarto miocardico: è causato da un’occlusione improvvisa di una delle arterie del cuore: le coronarie. A causa del mancato apporto di sangue a valle della porzione dell’arteria occlusa, la parte di muscolo cardiaco che dovrebbe ricevere nutrimento da quell’arteria va in necrosi. La mortalità per infarto nei pazienti diabetici è doppia rispetto alla popolazione non diabetica.
  • Ischemia silente: nel paziente diabetico, la patologia coronarica può aver un’evoluzione subdola, spesso asintomatica, viene, infatti, denominata ischemia silente, perché, a differenza dell’angina pectoris, non provoca dolore oppressivo al petto, alle mandibole e alle braccia. In Italia, ogni anno, si registrano 120.000 infarti, di questi, 40.000 si manifestano in pazienti diabetici.
  • Scompenso cardiaco: l’ischemia silente, spesso, provoca nel paziente diabetico lo scompenso cardiaco. Il cuore non riesce più a contrarsi correttamente e a fornire la quantità di sangue sufficiente a tutti gli organi e apparati.

Complicanze cerebrovascolari

Il diabete è correlato a un significativo aumento del rischio di ictus provocato dall’occlusione improvvisa, completa, di almeno una delle carotidi, arterie che portano il sangue al cervello. È una grave condizione clinica che può risultare potenzialmente mortale se non si interviene tempestivamente. Ogni anno, in Italia, si registrano circa 20.000 ictus in pazienti affetti da diabete.

Diabete e complicanze cardiovascolari

La complicanza vascolare a precoce insorgenza è l’arteriopatia ostruttiva periferica, una condizione spesso sottovalutata che può provocare gravi complicanze cliniche come il piede diabetico. Ogni anno, in Italia, circa 7000 persone subiscono amputazioni a causa del diabete.
L'arteriopatia periferica, si manifesta con la claudicatio intermittens, dolore crampiforme alla deambulazione. Nel paziente diabetico, tuttavia, spesso non viene avvertito alcun sintomo doloroso a causa della coesistenza con la neuropatia. L’ostruzione arteriosa o restringimento si manifesta inizialmente con una piccola lesione ulcerativa o necrotica, in genere in sede digitale o interdigitale, che diventa progressivamente e rapidamente ingravescente. Le ulcere si possono infettare, diventare più profonde e difficili da trattare. Questi piccoli focolai di infezione, se non curati tempestivamente e adeguatamente, possono espandersi fino alla cancrena e aumentare il rischio di amputazione.

In che modo il diabete danneggia i vasi sanguigni

Il diabete favorisce, anche, l’aterosclerosi precoce delle arterie, soprattutto dei vasi più piccoli (microcircolo) e l’alterazione dell’endotelio, tessuto che riveste la parete dei vasi sanguigni. Con la progressione dell'aterosclerosi, le arterie si riducono gradualmente di calibro o si occludono completamente oppure acutamente, per formazioni trombotiche, generalmente più frequenti, favorite dalla patologia diabetica stessa.
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