I sintomi dello scompenso cardiaco

Lo scompenso cardiaco consiste nell’incapacità da parte del cuore di pompare sangue a sufficienza verso tutti gli organi e i tessuti. Questo determina anche l'accumulo di liquidi a livello degli arti inferiori, dei polmoni e in altri tessuti. Si tratta di una patologia piuttosto complessa che si manifesta con sintomi che il paziente potrebbe non ricondurre immediatamente a una patologia cardiaca.

Come si manifesta lo scompenso cardiaco

I sintomi non sono sempre evidenti: alcuni soggetti, negli stadi più precoci, possono addirittura non manifestare alcun sintomo, mentre altri possono non dare peso a disturbi “comuni” interpretandoli come normali segni dell’invecchiamento.
Spesso, lo scompenso cardiaco si manifesta con sintomi non immediatamente riconducibili al cuore. Infatti, il paziente accusa:
  • Un’accresciuta necessità di urinare, soprattutto di notte
  • Il gonfiore e l’edema degli arti inferiori
  • Gonfiore o dolore addominale, perdita di appetito.
A questi sintomi si possono aggiungere:
  • L’affanno e la difficoltà e respirare, anche con la comparsa di tosse
  • L’affaticamento e il senso di debolezza.
 
In casi più severi, l’insufficiente irroramento di sangue al cervello provoca anche ansia, insonnia, stati confusionari e perdita di memoria.

Una forma acuta e una forma cronica

Riconoscere uno scompenso cardiaco acuto è più semplice, dal momento che si manifesta in genere dopo eventi patologici come un infarto, miocarditi, dissezione aortica o complicanze chirurgiche e peri-operatorie.
Lo scompenso cardiaco cronico, invece, si sviluppa in maniera lenta e progressiva, e il paziente potrebbe confondere o sottovalutare i primi sintomi. L’infarto del miocardio è causa sia acuta che cronica e da solo incide sul 60-70% dei casi di scompenso cardiaco.
 
Lo scompenso cardiaco può essere causato da altre patologie
Dal momento che alcune patologie possono essere le cause dirette dello scompenso cardiaco, dovrebbe rivolgersi immediatamente al cardiologo il paziente che accusa i sintomi sopra elencati e che ha anche una diagnosi di: In questi casi si tratta di pazienti per i quali è sempre consigliabile sottoporsi a controlli cardiologici periodici. Ad ogni modo, anche i pazienti che non soffrono di alcuna patologia, ma accusano i sintomi tipici dello scompenso cardiaco, dovrebbero rivolgersi al medico. La patologia viene infatti accertata con degli esami specifici, quali:
  • Ecocardiogramma
  • Elettrocardiogramma (ECG)
  • Test da sforzo
  • Cateterismo cardiaco
  • Radiografia del torace
Come per ogni altra patologia cardiovascolare, la prevenzione più efficace risiede nel condurre uno stile di vita sano ed attivo, sin da giovani. Esistono numerosi farmaci per il trattamento dello scompenso cardiaco. Il medico potrà prescrivere, ad esempio, ACE-inibitori, betabloccanti, fluidificanti del sangue (anticoagulanti) e farmaci diuretici, generalmente in combinazione. Se lo scompenso cardiaco è la diretta conseguenza di una disfunzione valvolare o se è aggravata da tale condizione, il medico potrà valutare l'opportunità di un intervento chirurgico per riparare o sostituire la valvola difettosa.
 
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