Scoliosi: gradi e gravità
Per
scoliosi si intende la
deviazione laterale e permanente della colonna vertebrale associata alla
rotazione dei corpi vertebrali, verso destra o verso sinistra. Se congenita – presente fin dalla nascita – è evidente fin dai primi mesi di vita, se invece è idiopatica – senza cause note o dimostrabili – tende a manifestarsi durante i cosiddetti picchi di crescita e in particolare durante la pubertà, e si tratta sempre di scoliosi ad ampio raggio.
In base alla sua localizzazione la scoliosi viene definita:
- Scoliosi lombare
- Scoliosi dorso-lombare
- Scoliosi dorsale
- Scoliosi cervico-dorsale.
La causa della
scoliosi non è ancora conosciuta, quindi la migliore arma a disposizione dei medici sono la
diagnosi precoce e la
prevenzione. Inoltre, il trattamento dipende dalla gravità della curva ed è per questo motivo che è importante curare precocemente la scoliosi.
Tramite la radiografia è possibile misurare l’angolazione della curva: il livello e quindi la gravità della scoliosi si misurano in gradi, grazie al metodo più utilizzato a livello internazionale, ovvero l’
angolo di Cobb. Misurare i gradi di scoliosi è inoltre una base utile a stabilire quali tipi di trattamento è bene valutare, sempre nel rispetto delle caratteristiche e delle esigenze del singolo paziente.
Scoliosi lieve
La scoliosi si considera lieve quando l’angolazione della curva è
minore di 30 gradi. In ogni caso, ciascuna angolazione, seppur non ancora seria, va monitorata con attenzione, poiché la patologia è evolutiva.
- Scoliosi 10 gradi: va tenuta sotto controllo soprattutto durante i picchi di crescita. Quando l’angolo di Cobb supera questa soglia, si può parlare ufficialmente di scoliosi
- Scoliosi 15 e 20 gradi: fino a questa gradazione della curva, il trattamento è conservativo e si stimola il paziente a potenziare i muscoli con educazione posturale e attività fisica
- Scoliosi 25 gradi: l’utilizzo di un corsetto potrebbe rendersi necessario, elastico o rigido secondo l’indicazione del medico
Scoliosi grave o
moderata
Fra i 30 e i 40 gradi, la scoliosi si definisce grave o moderata. Se nelle sue fasi iniziali non si manifesta con particolari segni, la scoliosi grave può invece causare sintomi.
- Scoliosi 30 gradi: si utilizza un corsetto rigido, sempre in base alla condizione del paziente
- Scoliosi 35 gradi: da questa gradazione, il paziente deve indossare il corsetto a tempo pieno. La fisioterapia diventa indispensabile.
Scoliosi gravissima
Una scoliosi
superiore a 40 gradi si considera gravissima.
- Scoliosi 45 gradi: anche con l’aiuto di busto ortopedico e fisioterapia, il paziente sperimenta dolori che impattano sulla qualità della vita
- Scoliosi 50 e 60 gradi: si ricorre all’intervento chirurgico
- Scoliosi 100 gradi: si tratta di una curvatura estremamente severa, che però può essere corretta grazie alle più innovative tecniche chirurgiche.
In condizioni fisiologiche, la colonna presenta una serie di curve, lordosi e cifosi, che le permettono di gestire al meglio i carichi e dissipare le forze. Quindi, muscoli e legamenti lavorano in sinergia su una struttura simmetrica. Ma, in presenza di una
scoliosi, oltre alle curve fisiologiche, non sempre presenti, si aggiunge un’anomala deviazione laterale spesso associata a una rotazione del gruppo di vertebre deviate, con conseguente alterazione biomeccanica della colonna vertebrale e delle strutture muscoloscheletriche ad essa collegate che, nei casi più gravi, questo potrebbe creare problemi agli organi della gabbia toracica.
Raggiunta la maturità ossea, si stabilizza ma potrebbe continuare a peggiorare anche nell’adulto. Solitamente un peggioramento dei gradi Cobb in età adulta lo ritroviamo nelle curve oltre i 40°. In sostanza risulta impossibile prevedere con esattezza l’andamento della patologia, proprio per questo motivo è di vitale importanza la diagnosi precoce. Prima la
scoliosi verrà diagnostica più alte saranno le probabilità di successo nel trattamento.
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