Tumore al seno maschile: raro ma non impossibile

Quando si parla di tumore al seno, ci si riferisce sempre alle donne: in realtà si tratta di una forma tumorale che può interessare anche gli uomini, anche se in maniera molto minore, dato che la forma maschile colpisce circa 500 uomini ogni anno e riguarda l’1% dei tumori totali alla mammella, colpendo 1 uomo su 6201

AIRC ha registrato, solo nel 2017, oltre 50.000 casi di tumore al seno nelle donne, contro i 500 casi verificatisi nell’uomo.
Questa minore incidenza si spiega in due diversi modi: da un lato nell’uomo è presente meno tessuto mammario rispetto alle donne, e dall’altro la produzione estrogenica – che facilita la crescita delle cellule tumorali – negli uomini è minore, mentre è maggiore la produzione di testosterone

Tumore a seno maschile: chi sono gli uomini più a rischio
Le cause che portano alla formazione del tumore maschile non sono ancora del tutto note. Ci sono, però, dei fattori di rischio che possono facilitare la sua comparsa: 
  • età: la maggior parte degli uomini con tumore al seno ha oltre 60 anni
  • ereditarietà: nel 5-10% dei casi gli uomini con tumore al seno hanno una o più storie ereditarie in famiglia, che coinvolge i geni BRCA1 e BRCA2, colpiti da mutazione genetica. Un’altra patologia genetica che può favorire lo sviluppo del cancro è la sindrome di Klinefelter che provoca una maggiore produzione di ormoni femminili a discapito di quelli maschili
  • sovrappeso e obesità: il peso in eccesso favorisce la comparsa di tumore al seno, perché in questa condizione si registra un aumento di estrogeni
  • esposizione a radiazioni: soprattutto al torace o in seguito a radioterapia per la cura del linfoma di Hodgkin
Sintomi del tumore al seno maschile
Al pari di quello femminile la presenza del tumore al seno maschile si manifesta con sintomi quali: 
  • nodulo palpabile ma non doloroso: poiché la maggior parte del tessuto mammario nell’uomo si trova dietro al capezzolo, la presenza del nodulo è spesso avvertibile al centro del seno;
  • ingrossamento dei linfonodi sotto l’ascella;
  • secrezione di liquido dal capezzolo, che si può accompagnare a fuoriuscita di sangue;
  • tensione al capezzolo;
  • arrossamento della pelle intorno al nodulo.
Come per le donne, anche per gli uomini è fondamentale la prevenzione e non sottovalutare la presenza di uno o più sintomi, nel qual caso è bene rivolgersi tempestivamente al proprio medico, senza imbarazzo. 

Gli esami diagnostici per il tumore al seno maschile 
Seppur sia più raro, è più facile rilevare la presenza di un nodulo al seno in un uomo che in una donna, per la minor presenza di tessuto adiposo e lobulare, eppure, proprio perché si ignora che questo tipo di tumore possa interessare anche il sesso maschile, viene scoperto, nella maggior parte dei casi, in stadi avanzati. 
Pur non esistendo uno screening che permetta di fare diagnosi precoce, come succede con la mammografia, gli uomini che hanno una storia di tumore al seno in famiglia, dovrebbero fare un test genetico che permetta di evidenziare se si è portatori del gene mutato. 

Nel caso in cui venga accertato il tumore, l’uomo viene sottoposto a diversi esami diagnostici:
  • ecografia e mammografia, che permettono di analizzare la struttura del seno e il liquido che fuoriesce dal capezzolo;
  • biopsia, che consiste nel prelievo di tessuto sospetto in cui viene ricercata la presenza di cellule tumorali, che ad oggi è l’esame più attendibile;
  • tomografia computerizzata o scintigrafia ossea, che permettono di evidenziare la presenza di metastasi nel resto del corpo. 
I trattamenti del tumore al seno maschile
A diagnosi avvenuta, la scelta terapeutica per il trattamento del tumore al seno dipende dalle condizioni personali e dalle caratteristiche della malattia. L’opzione chirurgica rimane una delle prime scelte di trattamento: frequente è la mastectomia, che permette di rimuovere tutto il tessuto mammario.
In un secondo momento si può procedere a ricostruzione dopo mastectomia, in modo da ricostruire la mammella e il capezzolo asportati, che possono creare imbarazzo o problemi relazionali nell’uomo, poiché tendono a cambiare la fisionomia del torace. 

Al fine di verificare se il tumore abbia creato metastasi, si esegue la tecnica del linfonodo sentinella, che consiste nel prelievo del linfonodo ascellare, che per primo verrà in contatto con il tumore nel momento in cui migra in altre parti del corpo.
Oltre a questi trattamenti, il paziente può essere supportato con una terapia farmacologica.

1.Airc, Tumore della mammella nell’uomo. Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2018​​
 
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