Microplastiche, come proteggerci
Le microplastiche sono frammenti minuscoli di plastica che possono essere rilasciate direttamente nell’ambiente dall’uomo o derivare dalla degradazione di prodotti comuni come
cosmetici, indumenti e contenitori. Queste microparticelle presenti nell'acqua, nell'aria e nel cibo, vengono assorbite dall’organismo attraverso
ingestione e inalazione, accumulandosi in vari organi, con potenziali effetti dannosi per la salute.
Rischi per la salute cardiovascolare
Uno studio pubblicato su T
he New England Journal of Medicine ha evidenziato, per la prima volta nell’uomo, una correlazione tra la presenza di micro e nanoplastiche e
un incremento del rischio cardiovascolare. L’accumulo di micro e nanoplastiche nelle placche aterosclerotiche, infatti, può raddoppiare il rischio di infarto e ictus rispetto a chi ha placche non contaminate, indipendentemente da altri fattori di rischio cardiovascolari come età, glicemia, colesterolo, pressione, indice di massa corporea, fumo e sesso.
Come la plastica può creare danni al cuore
Ulteriori studi hanno evidenziano un aumento significativo dei biomarcatori dell’infiammazione nelle placche aterosclerotiche in presenza di micro e nanoplastiche. Una placca infiammata diventa molto più fragile, aumentando il rischio di rottura e, di conseguenza, favorendo l'insorgenza di
infarti o
ictus.
Queste microscopiche particelle di plastica possono, inoltre, provocare:
- stress ossidativo
- infiammazione nelle cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni
- alterazione del ritmo cardiaco
- sviluppo di fibrosi
- compromissione della funzionalità cardiaca.
La loro inalazione può, anche, causare irritazioni delle vie respiratorie, mentre alcune sostanze chimiche assorbite dalle microplastiche, come pesticidi e metalli pesanti, possono contribuire all’insorgenza di patologie croniche e danni neurologici.
Le abitudini quotidiane per proteggerci dalle microplastiche
Per limitare l'esposizione alle micro e nanoparticelle è necessario seguire alcune abitudini quotidiane:
- preferire fibre naturali per l’abbigliamento, cotone, lana, canapa perché rilasciano meno microplastiche durante la produzione e il lavaggio rispetto a materiali sintetici come poliestere, nylon, polipropilene e poliammide;
- ridurre l'uso di plastica monouso, scegliere alternative riutilizzabili come contenitori in vetro, borracce termiche, bottiglie in acciaio inossidabile e shopper in tessuto o carta;
- installare filtri per lavatrici, perché catturano le microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici durante i cicli di lavaggio;
- controllare i cosmetici, la commercializzazione di tutti i prodotti cosmetici contenenti microplastiche (dentifrici, creme da barba, esfolianti, e scrub a risciacquo, ecc.) è vietata dal 2020, tuttavia, altri polimeri insolubili potrebbero essere ancora presenti. Per questo, è importante controllare, sempre, l'elenco degli ingredienti sull'etichetta;
- bere acqua filtrata, installare sistemi di filtrazione di alta qualità per bere l'acqua del rubinetto o scegliere acqua minerale o naturale in bottiglie di vetro;
- preferire i prodotti da pesca sostenibile, acquistare prodotti ittici da fonti certificate contribuisce a ridurre il rischio di consumare frutti di mare e pesci contaminati da microplastiche;
- limitare il consumo di cibi processati e confezionati in imballaggi o contenitori di plastica preferendo contenitori in vetro, silicone, acciaio inossidabile o sacchetti di carta, per ridurre il rischio di ingerire microplastiche;
- scegliere alimenti freschi e integrali poiché i prodotti confezionati e processati possono contenere una maggiore concentrazione di microplastiche per i metodi di lavorazione e gli imballaggi di plastica;
- smaltire i rifiuti in modo corretto, separare la plastica e gettarla nei contenitori appositi previene l'inquinamento ambientale e la contaminazione di cibo e acqua.
Data ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024
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