Tumore benigno e maligno alle ovaie, e altre tipologie
Il
tumore ovarico è una neoplasia complessa che può manifestarsi in
diverse forme, distinte per aggressività e caratteristiche biologiche.
Tumore benigno alle ovaie
I tumori benigni dell’ovaio sono formazioni non cancerose che crescono all’interno o sulla superficie delle ovaie e non si diffondono ad altre parti del corpo. Tra i più comuni vi sono le
cisti ovariche, spesso riscontrate nelle donne in età fertile, e i
teratomi, costituiti da vari tipi di tessuto embrionale.
Il tumore benigno all’ovaio può causare sintomi fastidiosi come
dolore addominale o pelvico e irregolarità mestruali. In certi casi, può essere necessaria l’asportazione chirurgica se le dimensioni aumentano o se c'è il rischio che la cisti si rompa o causi una torsione ovarica.
Tumore maligno alle ovaie
Il
tumore maligno rappresenta la forma più pericolosa di cancro ovarico, in quanto ha la capacità di
invadere i tessuti circostanti e diffondersi (metastatizzare) ad altre parti del corpo. Il tumore epiteliale all’ovaio è il più comune (circa l’80% dei casi) e origina dalle cellule che rivestono la superficie esterna dell’ovaio. Se la diagnosi avviene nelle fasi avanzate, la sopravvivenza a 5 anni scende sotto il 30%.
Il tumore germinale all’ovaio è più raro e colpisce solitamente
donne di età inferiore ai 30 anni. Questo tipo di tumore origina dalle cellule germinali, le stesse che producono gli ovociti. Poiché la maggior parte dei tumori germinali all’ovaio è diagnosticata in stadio iniziale, la prognosi è generalmente positiva, con una sopravvivenza a 5 anni che supera il 90%. Altrettanto raro è il
tumore stromale all’ovaio, che si sviluppa dal tessuto connettivo e può produrre ormoni sessuali. In caso di diagnosi precoce, la sopravvivenza a 5 anni è relativamente buona, con una percentuale che supera il 70-80%.
Tumore all’ovaio borderline
Il tumore ovarico borderline rappresenta una
categoria intermedia tra il tumore benigno e quello maligno, riscontrabile in donne fra i 30 e i 50 anni. Anche il tumore ovarico borderline
non provoca sintomi inizialmente evidenti, rendendo così complessa la diagnosi. Si sviluppa principalmente dalle cellule epiteliali e la proliferazione cellulare non implica una penetrazione profonda nei tessuti circostanti, come accade invece nei tumori maligni: tende quindi a crescere lentamente.
Soprattutto se la diagnosi è tempestiva,
in caso di tumore borderline all’ovaio la sopravvivenza è ottima: a 5 anni per i casi in stadio iniziale è vicina al 99%, e anche in stadi più avanzati rimane intorno all’80-90%. Per gestire il tumore borderline all’ovaio, il trattamento principale è la chirurgia e in molti casi non è necessario ricorrere a trattamenti aggiuntivi come la chemioterapia, poiché il rischio di recidiva è piuttosto basso.
Carcinoma mucinoso all’ovaio
È un sottotipo di tumore ovarico epiteliale che si distingue per la
produzione di muco da parte delle cellule tumorali. È una neoplasia piuttosto rara (3% di tutti i tumori ovarici) e tende a colpire
donne di età più giovane rispetto ad altre forme di cancro ovarico. È possibile che si manifesti in forma benigna, maligna, o anche come tumore mucinoso borderline all’ovaio. Nelle forme maligne, se viene diagnosticato e trattato a uno stadio precoce, il carcinoma mucinoso all’ovaio può comportare una prognosi buona.
Carcinoma sieroso all’ovaio
È la forma più comune di
tumore maligno ovarico epiteliale. Si distingue in carcinoma ovarico sieroso di alto grado e di basso grado, in base all’aggressività delle cellule tumorali. Il carcinoma sieroso di alto grado, la cui insorgenza è più probabile nelle donne con
mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2, è più diffuso e molto più aggressivo. Il tumore sieroso dell’ovaio viene frequentemente diagnosticato quando ha già dato metastasi, rendendo la cura più complessa.
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