Prolasso uterino: l’intervento chirurgico mininvasivo

Più frequente di quanto non si pensi è la problematica del prolasso uterino, che implica la discesa dell’utero attraverso il canale vaginale fino ad arrivare nei casi più gravi a fuoriuscire dall’orifizio vaginale stesso. Quando i sintomi sono particolarmente dolorosi e invalidanti, o quando al prolasso uterino si associano quello vescicale e rettale, l’opzione risolutiva è l’intervento chirurgico, la cui metodologia varia in base alla situazione e alle esigenze della paziente. 

L’intervento su prolasso dell’utero con tecnica POPS

È sempre più diffusa (e preferibile) la scelta di affrontare un prolasso uterino con un intervento in laparoscopia. Una delle tecniche disponibili è il sollevamento (o sospensione) dell’utero, ossia il riposizionamento dell’organo nella sua sede naturale. Ciò è possibile grazie alla tecnica chirurgica mininvasiva Pelvic Organs Prolapse Suspension (POPS).

Dopo aver eseguito tre incisioni di circa 1 centimetro ciascuna, il chirurgo posiziona una rete in materiale biocompatibile (mesh) sotto la membrana peritoneale, fissandola alla vagina e ai muscoli laterali dell’addome: questo elemento va quindi a sostituire i legamenti rotti o indeboliti. Risollevati e riposizionati nella propria sede anatomica naturale, utero, vescica e retto possono riprendere le proprie funzioni. Questa tipologia di intervento per prolasso uterino ha una durata compresa fra 60 e 90 minuti e implica un ricovero in ospedale di 3 giorni. 

La tecnica POPS permette di:
  •  correggere contemporaneamente prolasso uterino, vescicale e rettale, andando così a ripristinare l’anatomia pelvica e le funzioni di ciascun organo;
  • conservare l’utero quando esso è sano, fondamentale non solo per le funzioni fisiologiche della femminilità, ma anche per lo stesso benessere psichico della paziente, qualunque fase della vita ella stia vivendo;
  • ridurre i tempi di recupero: una volta dimessa dalla struttura, grazie a questa metodologia mininvasiva, la paziente può velocemente tornare alle proprie attività quotidiane.

Prolasso uterino: post-intervento e convalescenza

Dopo un intervento con tecnica POPS, la convalescenza è di una settimana, 10 giorni al massimo. Durante questo periodo, è consigliabile non fare particolari sforzi fisici e seguire sempre le indicazioni del medico in merito a eventuali terapie e alle visite di controllo post-intervento. 
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Revisione medica a cura di: Dott. Luca Bordoni
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