Distacco della retina e attività fisica: come comportarsi

Sebbene si tratti di una condizione non così infrequente, anche in Italia, il distacco della retina è in tutto e per tutto un’emergenza medica, da trattare il più tempestivamente possibile per limitare i danni alla vista. Ma non solo: è anche necessario porre la massima attenzione anche in seguito all’intervento chirurgico sulla retina, così da evitare qualsiasi problematica ulteriore. Dal momento che molte persone sono impegnate quotidianamente in attività fisiche anche intense, nella professione o nello sport, la domanda è piuttosto comune: dopo un distacco della retina, è possibile tornare a praticarle?
 
Distacco di retina e sforzi fisici: una convivenza possibile?
Il distacco di retina è una patologia che consiste nello scollamento della retina dalla parete su cui essa è normalmente attaccata. La retina sollevandosi trascina con sé i vasi sanguigni che alimentano di ossigeno e nutrienti l'occhio causando, dopo 48 ore dal distacco, la morte delle cellule con conseguente perdita progressiva della vista.

Bisogna innanzitutto sottolineare che alcune persone possono essere più soggette a un distacco della retina, per tutta una serie di cause (miopia grave, diabete, familiarità, ecc.): in questi casi, sarebbe prudente limitare i movimenti repentini del capo e non esporsi al rischio di traumi. Se il distacco della retina ha già iniziato a manifestarsi, gli sforzi fisici vanno evitati il più possibile, per non sollecitare ulteriormente lo scollamento della retina dalla propria sede naturale.

In seguito all’operazione correttiva, distacco di retina e lavori pesanti raramente sono conciliabili: svolgere mestieri che richiedono fatica e sforzo costanti (magazziniere, facchino, ecc.) può influire negativamente sulle variazioni di pressione intraoculare. Sollevamento pesi e distacco di retina possono convivere, ma solo con alcuni accorgimenti da mettere sempre in pratica: proprio come gli atleti professionisti che praticano sollevamento pesi come disciplina sportiva, è bene buttare fuori aria durante lo sforzo stesso. In ogni caso, sarebbe comunque più opportuno non sollevare pesi in generale.

La stessa premura va portata preventivamente avanti nel caso di attività sportive: se è vero che una regolare pratica aiuta a proteggere l’organismo e le sue funzioni, compresa quella visiva, è però da ricordare che sport ad alto impatto, come boxe, tuffi o paracadutismo, vanno a provocare compressioni e decompressioni all’interno del bulbo oculare. Al ripetersi di questi microtraumi, il corpo vitreo può reagire con trazioni sulla retina, fino a causarne il distacco in alcuni casi. Ecco perché, se si praticano sport di questa natura, è importante sottoporsi periodicamente a visite oculistiche approfondite.

La prevenzione del distacco di retina è infatti uno degli obiettivi del medico sportivo e una delle ragioni principali di collaborazione con il medico oculista. La prevenzione prevede l’uso di protezioni individuali, come lenti protettive o caschi, negli sport in cui l’uso è possibile. Tuttavia, una completa valutazione oculare alla ricerca dei fattori predisposti al distacco, rappresenta la forma migliore di prevenzione. Una visita oculista con l’esame biomicroscopico del fondo oculare dovrebbero quindi essere parte integrante di qualunque attività sportiva praticata sia a livello professionistico che amatoriale.
 
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