Cinque situazioni di emergenza: guida pratica per riconoscerle e affrontarle
Alcune situazioni di emergenza possono essere complesse da gestire. Altre invece sono più semplici da risolvere anche solo con piccoli accorgimenti che possono facilitare l'accesso al Pronto Soccorso e aiutare a migliorare la guarigione. Vediamo come comportarci quando ci troviamo in cinque situazioni-esempio come il sospetto di arresto cardiaco, i corpi estranei nell'occhio, le punture di insetti, le ustioni o le fratture degli arti.
Quando si sospetta l'arresto cardiaco
L’arresto cardiaco è l’interruzione dell’attività elettrica del cuore con conseguente perdita di coscienza e cessazione della respirazione. Può avvenire a causa dell’infarto miocardico o dell’embolia polmonare, oppure in seguito a trauma toracico o può essere dovuto a soffocamento, annegamento, intossicazione da farmaci o da folgorazione.
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Se sospettiamo che qualcuno sia in arresto cardiaco:
- proviamo a chiamare l’incidentato e a scuoterlo leggermente
- cerchiamo di verificare i parametri vitali (respiro, battito)
- chiamiamo i soccorsi comunicando nel modo più preciso possibile la situazione in cui ci troviamo.
Smartwatch: la tecnologia in aiuto
I moderni smartwatch, dispositivi elettronici che si indossano al polso sono utili per monitorare lo stato di salute gazie al tracciamento in continuo del ritmo cardiaco: sono simili a un ECG continuo che monitora l’attività cardiaca e ne rileva le anomalie.
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Corpi estranei nell’occhio
I corpi estranei negli occhi possono essere costituiti ad esempio da sabbia, particelle di legno, schegge metalliche o altro che penetra o scalfisce la congiuntiva o la cornea.
Cosa è meglio fare
In attesa di rivolgersi eventualmente al Pronto Soccorso si consiglia di tenere l’occhio chiuso perché le lacrime possano portar via il corpo estraneo.
In caso di lesione:
- irrigare, con abbondante acqua o soluzione fisiologica, l’angolo interno dell’occhio invitando l’infortunato a battere più volte le palpebre per eliminare anche la parte di sostanza trattenuta sotto le palpebre
- se l’occhio è stato interessato da sostanze irritanti controllare che l’acqua di lavaggio, con i residui della sostanza, non defluisca nell’occhio sano
- bendare l’occhio con garza sterile, fissandola con un cerotto di carta.
Cosa è meglio non fare
Sia in presenza di corpi estranei sia di lesioni non bisogna strofinare l’occhio, non usare dispositivi rigidi, appuntiti e colliri.
Punture di insetti
Più frequentemente si tratta di zanzare, api, vespe calabroni, pappatacci tafani. Solitamente provocano reazioni cutanee innocue (prurito, arrossamento, dolore), solo raramente possono causare uno shock anafilattico.
Cosa è meglio fare
- Detergere la lesione e applicare del ghiaccio per contrastare il gonfiore
- distribuire una pomata apposita da banco per attenuare prurito, dolore e rossore
- se è presente il pungiglione deve essere rimosso evitando di rompere il sacco velenifero perché potrebbe continuare a rilasciare veleno
- in caso di puntura al cavo orale tenere in bocca o masticare del ghiaccio oppure bere acqua molto salata e fare dei gargarismi
- recarsi al Pronto Soccorso per punture di vespe, api e calabroni perché possono provocare shock anafilattico. In presenza di allergia accertata si possono assumere antistaminici da portare sempre con sé.
Cosa è meglio non fare
Si consiglia di non grattarsi per non peggiorare l'infiammazione e l'irritazione.
Ustioni
Le ustioni sono lesioni causate dall’azione di elevate temperature su zone più o meno estese del corpo.
Per la gravità si distinguono in:
- ustioni di I grado - il danno è limitato allo strato più esterno dell’epidermide.
- ustioni di II grado - il danno si estende attraverso l’epidermide e coinvolge il derma sottostante con vescicole
- ustioni di III grado - interessano tutti gli strati cutanei (epidermide e derma) provocandone di solito la completa distruzione o necrosi, ma anche il tessuto adiposo e muscolare fino ad arrivare alle ossa.
Cosa è meglio fare
- Rimuovere abiti, collane, bracciali o anelli che ostacolano il trattamento dell’area ustionata
- lavare sempre immediatamente con acqua corrente, eccetto per la calce secca
- proteggere, senza comprimere, l’area ustionata con garze grasse perché non si attaccano e possono essere rimosse facilmente
- cercare di isolare immediatamente l’infortunato, se colpito da corrente elettrica, aiutandosi con del materiale isolante come legno, cuoio ecc.
- far distendere il ferito in posizione supina e coprirlo per evitare il calo della temperatura corporea (ipotermia).
Cosa è meglio non fare
- Non rimuovere gli indumenti se aderiscono all’area ustionata
- non applicare olio, ghiaccio, creme, pomate, disinfettanti e non strofinare la zona lesionata
- non somministrare farmaci o bevande
- non forare le vesciche perché la lesione esposta all’aria può infettarsi.
Fratture degli arti
La frattura è la perdita di continuità anatomica di una o più ossa.
Cosa è meglio fare
- non muovere la parte fratturata finché non si è riusciti ad accertare l’entità della frattura
- immobilizzare, con una fasciatura o con stecche, la zona fratturata.
Non sempre sul luogo di un infortunio si possono trovare delle stecche ma è possibile usare, in sostituzione, un pezzo di legno, un bastone o un qualsiasi oggetto rigido, in caso di frattura di un braccio, per esempio, il torace può essere usato come sostegno (fasciando l’arto piegato o teso contro di esso) o in caso di rottura di una gamba l’altra può fare da stecca (si fasciano insieme).
E' bene ricordare di mettere giornali, lembi di tessuto, fazzoletti da tasca, tra stecca e pelle, lasciare libere le dita degli arti, se in presenza di frattura esposta coprire il punto interessato con bende sterili o fazzoletti puliti e nel caso vi sia un’emorragia applicare, al di sopra della fuoriuscita di sangue un laccio.
Cosa è meglio non fare
- non spostare l’infortunato prima di aver provveduto a steccare l’arto leso
- nei casi in cui è necessario rimuovere gli abiti e ancora meglio tagliarli.
Quando recarsi al Pronto Soccorso
Accedere al Pronto Soccorso è sempre consigliato in presenza di sintomi di tale gravità che indicano un pericolo di vita come: difficoltà respiratorie, alterazioni dello stato di coscienza o equilibrio psichico, sensazioni di dolore intenso, incapacità di muoversi o compiere sforzi o per traumi gravi.
Data ultimo aggiornamento: 15 settembre 2021
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