Riparte l'Italia, riparte la prevenzione
L’Italia sta finalmente ripartendo grazie alla campagna vaccinale che procede a ritmo sostenuto e al trend di diminuzione dei contagi. Anche gli ospedali che durante l’emergenza sanitaria erano stati, parzialmente o completamente, trasformati in Covid Hospital sono tornati ad occuparsi delle altre patologie e restano tra i luoghi più sicuri grazie a tutte le misure di prevenzione intraprese in questi mesi e al fatto che il personale sanitario è stato vaccinato.
È importante ripartire anche con la prevenzione.
Visite mediche e ricoveri in picchiata
Secondo gli ultimi dati della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute, rispetto al 2019
nel corso del 2020 ci sono stati 1,3 milioni di ricoveri in meno e oltre 144 milioni tra visite ed esami erogati dalle strutture sia pubbliche che private accreditate. Le specialità chirurgiche maggiormente interessate dal fenomeno sono state quelle di Chirurgia Generale (con particolare riferimento alle colecistectomie, sia laparoscopiche che tradizionali), Otorinolaringoiatria e Chirurgia Vascolare.
Gli effetti in cardiologia e oncologia
Sul versante cardiovascolare si è assistito ad un
calo di circa il 20% degli impianti di defibrillatori, pacemaker ed interventi cardiochirurgici maggiori. I cardiologi stimano per l’Italia un volume di circa
3 milioni di visite cardiologiche non effettuate, da marzo ad oggi, su un totale previsto di 18 milioni. Numeri in calo anche nell’oncologia: secondo gli ultimi dati dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), si stima che nel 2020, rispetto al 2019, le nuove diagnosi di tumore siano diminuite dell’11%. I nuovi trattamenti farmacologici si sono ridotti del 13% mentre gli interventi chirurgici hanno fatto registrare un -18%.
I rischi per la salute
Continuare a rimandare le visite mediche o peggio ancora un intervento chirurgico per paura di andare in ospedale è un errore che i cittadini potrebbero pagare a caro prezzo perché significa
ritardare una nuova diagnosi o peggiorare una patologia già diagnosticata. In ambito oncologico, il rischio concreto è quello di registrare un forte aumento dei tumori diagnosticati ad uno stadio più avanzato riducendo così la possibilità di potersi curare al meglio. I danni per i pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari, invece, sono già evidenti come dimostrano i dati di un’indagine condotta nel 2020 dalla Società Italiana di Cardiologia e pubblicata sull'European Heart Journal. Dallo studio emerge che circa
il 50% dei pazienti con infarto, scompenso cardiaco e altre gravi patologie acute non sono andati in ospedale, o sono andati in ritardo, per paura del contagio e questo ha triplicato la mortalità ospedaliera per infarto Stemi (caratteristica dell'elettrocardiogramma che indica il sopraslivellamento del tratto ST del tracciato).
Il valore della prevenzione
Proprio in ambito cardiologico, la diagnosi precoce e i corretti stili di vita hanno mostrato di essere fondamentali perchè hanno fatto diminuire la mortalità. “
Dal 2012 al 2019, secondo l’Agenas, la mortalità media a 30 giorni dal ricovero per infarto miocardico acuto è scesa dal 9,95% al 7,9%, sono diminuiti alcuni interventi di cardiochirurgia, ma aumentate le angioplastiche”, spiega il
professor Giuseppe Speziale, cardiochirurgo, coordinatore delle cardiochirurgie nonché vice presidente del Gruppo Gvm Care & Research. “
In questa branca l’Italia ha raggiunto un livello altissimo a cui ha contribuito anche GVM, sia nell’emergenza che nell’attività programmata”.
Umanizzazione e personalizzazione delle cure
Sommando il numero di interventi di cardiochirurgia ed emodinamica eseguiti
in un anno negli ospedali Gvm Care & Research, da Torino a Palermo, il Gruppo è tra i primi in Italia per volume di attività. Anche se c’è stata una leggera flessione dovuta al fatto che molte delle strutture sanitarie del gruppo sono diventate Covid Hospital, i medici non hanno mai smesso di curare i pazienti cardiologici. “
Ci siamo riusciti attraverso un’organizzazione capillare e sinergica degli ospedali, ma anche valorizzando tutte le risorse tecniche e puntando sull’umanizzazione delle cure, che è da sempre prioritaria per noi, e sulla formazione”, prosegue il professor Speziale.
Cosa vuol dire ospedale sicuro per GVM
La sicurezza nelle strutture di GVM Care & Research non è un concetto astratto, ma piuttosto qualcosa di tangibile. Per i pazienti che devono sottoporsi a visite ambulatoriali, infatti, fin dall’inizio della pandemia è stato predisposto un triage all’ingresso in struttura con un questionario anamnestico, la misurazione della temperatura e l’igienizzazione delle mani. Per i ricoveri programmati, viene effettuato uno screening telefonico per identificare potenziali fattori di rischio e un tampone molecolare prima dell’ingresso alla struttura.
Tutte procedure che continuano ad essere applicate per avere ospedali sempre più sicuri.
E poi ci sono le regole per i pazienti che vanno rispettate anche ora che si sta procedendo con la campagna vaccinale. Perciò, all'interno delle strutture tutti devono indossare correttamente la mascherina in modo tale che copra naso e bocca; mantenere almeno un metro di distanza quando si incontrano altre persone ed igienizzare frequentemente le mani. Non è consentito l'accesso agli accompagnatori ad esclusione di persone non autosufficienti o minorenni.
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