Ischemia cardiaca e infarto: come sono legati e cosa si può fare

Una fra le più frequenti cause di decesso nei paesi occidentali, lischemia cardiaca o ischemia del miocardio consiste nel mancato apporto di sangue e ossigeno al cuore e in particolare alla sua componente muscolare. La causa più comune è l’aterosclerosi, ovvero il restringimento delle coronarie. È quindi facile capire come questa patologia si possa legare con lo stato di salute del muscolo cardiaco.

Quale legame c’è fra infarto del miocardio e cardiopatia ischemica?

Essenziale è riconoscere un’ischemia cardiaca transitoria, che risulta reversibile, da una irreversibile. La prima può infatti causare dolore e oppressione al petto senza però condurre a conseguenze serie: le cellule del tessuto cardiaco riescono ad adattarsi alla situazione, che si riequilibra naturalmente dopo alcuni minuti. La seconda si prolunga invece per diverso tempo e le conseguenze possono interessare anche altre aree del cuore. Se i sintomi tipici dell’ischemia durano più di 20 minuti, si presenta l’infarto del miocardio, ovvero la necrosi e poi la morte delle cellule del muscolo cardiaco. Ischemia cardiaca e infarto sono dunque strettamente connessi. 

Cosa si può fare

Agendo tempestivamente, è possibile intervenire per impedire le più serie conseguenze. Innanzitutto, è importante ottenere subito una diagnosi certa di ischemia cardiaca. In seguito, con il medico è possibile pianificare il trattamento ideale. Oggi, grazie agli studi e all’evoluzione delle competenze, sono state messe a punto diverse opzioni di terapia per l’ischemia cardiaca. Dal trattamento farmacologico, che comprende la prescrizione di farmaci che facilitano il passaggio del sangue nei vasi sanguigni, all’intervento chirurgico, che è possibile eseguire con diverse tecniche. 

Come prevenire infarto del miocardio e cardiopatia ischemica

Indispensabile per prevenire queste patologie, così come molte altre, è intervenire sul proprio stile di vita e sulle proprie abitudini, soprattutto se nocive. È quindi necessario abbandonare un’eventuale sedentarietà, così come evitare il fumo e l’abuso di alcol. Infine, dato che la tempestività d’intervento è fondamentale, non bisogna trascurare il ruolo di regolari visite di controllo specialistiche, associate a esami diagnostici specifici. Tutte queste azioni vanno portate avanti con ancora più rigore in caso di patologia già sviluppata e trattata, così da evitare il più possibile recidive.
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