Artrite e artrosi: differenze e percorsi terapeutici
Un doloretto all’articolazione della mano, uno scricchiolio dell’anca mentre si cammina, la difficoltà di piegare il ginocchio soprattutto al mattino appena svegli possono essere manifestazioni comuni, dopo i 50 anni; ma cosa sarà? Artrite o artrosi?
La confusione fra le due è ancora tanta, eppure si tratta di patologie molto diverse. Le ricerche indicano anche che sono abbastanza comuni, tanto che si calcola che almeno
4 milioni di italiani soffrano di artrosi e 5 milioni di una forma di artrite: vediamo quali sono le differenze, in che modo riconoscerle e quali percorsi terapeutici sono più indicati per ritrovare il benessere delle articolazioni.
Diverse cause, stessi sintomi
L’artrite è una patologia infiammatoria prevalentemente di origine reumatica mentre l’artrosi è una patologia degenerativa cronica legata alla graduale usura della cartilagine articolare caratterizzate entrambe, soprattutto nelle prime fasi della malattia, da sintomi simili: sono infatti caratterizzate da dolore e rigidità che limita anche i normali movimenti.
Le cause che le determinano sono diverse:
- l’artrite è un processo infiammatorio cronico che interessa le articolazioni. Può avere una base autoimmune (artrite reumatoide), che scatena una risposta infiammatoria contro le diverse componenti delle strutture articolari; in alcuni casi può essere causata anche da un aumento degli acidi urici nel sangue (artrite gottosa). Può interessare le articolazioni piccole (della mano o della caviglia) e grandi (del ginocchio o della spalla); nei casi più gravi colpisce anche la colonna e le ossa del bacino (spondiloartrite);
- l’artrosi è una patologia degenerativa della cartilagine articolare con conseguente interessamento dei tessuti articolari. La cartilagine articolare infatti nel corso degli anni tende fisiologicamente ad assottigliarsi e a consumarsi determinando un graduale irrigidimento delle articolazioni. Esiste anche una forma di artrosi post-traumatica in cui il danno cartilagine è determinato da un trauma diretto dell’articolazione. Le articolazioni più interessate sono quelle maggiormente sottoposte all’azione del carico (ginocchio e anca) e ovviamente sono maggiormente predisposte le persone in sovrappeso che sottopongono tali articolazioni a carichi maggiori.
Ascoltare i sintomi per capire le differenze
Come fare dunque per riconoscere da che tipo di patologia si può essere afflitti? La cosa più semplice è cercare di osservare l’andamento dei sintomi.
Uno dei principali campanelli d’allarme è il
dolore che può accompagnarsi a
rigidità, soprattutto al mattino, appena svegli. Ma, nel caso dell’artrite, il dolore tende a migliorare già dopo 20-30 minuti, con il movimento dell’articolazione, mentre in caso di artrosi il dolore si manifesta quando si sta in piedi, perché le articolazioni hanno un maggior carico da sopportare, e tende a migliorare con il riposo e durante la notte.
Nemmeno la
perdita di mobilità è identica: in caso di artrite si accompagna a gonfiore e calore. Mentre in chi è affetto da artrosi si sviluppa gradualmente e si può associare a zoppia. In entrambi i casi, quando le patologie arrivano ad uno stadio avanzato, causano anche
deformità degli arti.
Segnali caratteristici dell’artrosi, che non si riscontrano nell’artrite, sono invece i
crepitii e gli scricchiolii che si possono avvertire quando si muove l’articolazione e avvengono in genere quando la cartilagine è talmente consumata che non funge più da cuscinetto protettivo e di conseguenza le ossa sfregano fra loro, creando un rumore percepibile.
Le terapie più indicate
Anche le terapie per artrosi e artrite sono molto diverse.
Per l’artrosi non esiste un trattamento farmacologico risolutivo: si agisce sul dolore e sulla rigidità articolare attraverso la somministrazione di antidolorifici e analgesici oppure con infiltrazioni di acido ialuronico o fattori di crescita. Se il paziente è in sovrappeso, viene anche consigliato di perdere peso al fine di alleviare i sintomi e di rinforzare i muscoli attraverso adeguata attività fisica. Quando la cartilagine è completamente usurata e i farmaci antidolorifici diventano inefficaci, l’unica opzione percorribile rimane la sostituzione con una protesi articolare. È possibile inoltre
prevenire e rallentare la progressione dell’artrosi con uno stile di vita adeguato, attività fisica abituale e un’alimentazione equilibrata che permetta di mantenere il peso costante e salvaguardare il più a lungo possibile le cartilagini.
Nel caso di
artrite, invece, si interviene con una terapia farmacologica a base di antinfiammatori. A seconda del tipo di artrite, il medico valuta la somministrazione di farmaci che permettano di rallentarne il decorso e prevenire l’invalidità, migliorando così la qualità della vita del paziente.
In entrambi i casi è bene
non sottovalutare i campanelli d’allarme ma richiedere tempestivamente un consulto da uno specialista in modo da approfondire e avere una diagnosi precisa: pur essendo entrambe progressive, si tratta di patologie che oggi, con il giusto inquadramento diagnostico, possono essere curate e tenute sotto controllo.
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