Crisi ipoglicemica: come riconoscerla e come intervenire quando si manifesta
16 febbraio 2023
Le persone affette da
diabete, specialmente nei casi di diabete insulino-dipendente, possono manifestare
crisi ipoglicemiche.
L’intervallo dei valori glicemici è normalmente compreso tra i 70 e i 110 milligrammi per decilitro (mg/dL): la crisi sopraggiunge
quando il glucosio nel sangue scende al di sotto dei 70mg/dL, determinando ipoglicemia.
Se non trattata in tempo, la crisi ipoglicemica può avere
conseguenze anche gravi sull’organismo e procurare danni cerebrali permanenti.
I sintomi possono evolvere molto velocemente da lieve malessere a grave
confusione mentale o crisi di panico. Nella maggior parte dei casi, bastano
alcuni semplici accorgimenti per scongiurare il verificarsi di una crisi o per trattarne una in atto senza particolari conseguenze.
Come si manifesta una crisi ipoglicemica?
I sintomi di ipoglicemia si manifestano raramente se i livelli di glucosio nel sangue sono superiori a 60mg/dL. La sensibilità alle variazioni glicemiche varia da individuo a individuo e dipende anche dalla rapidità con cui la concentrazione di glucosio cala.
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L’ipoglicemia può incorrere
senza che la persona manifesti sintomi evidenti o che se ne renda conto. Questo avviene in particolare in coloro che convivono con il diabete da almeno 5 o 10 anni, sono spesso interessate da bassi valori di glucosio e assumono medicinali quali beta bloccanti per la pressione alta.
In questi casi di
ipoglicemia incosapevole è fondamentale tenere
monitorati i livelli di glucosio nel sangue con analisi frequenti e assicurarsi che i valori rientrino nei parametri, soprattutto prima di guidare o di fare sport.
Quando l’ipoglicemia non viene subito controbilanciata dall’
assunzione di zucchero, si può incorrere in
crisi ipoglicemica.
I sintomi della crisi possono variare a seconda della persona, ma ne esistono di piuttosto comuni:
tachicardia,
tremore,
sudorazione improvvisa,
cefalea,
sensazione di vertigini,
fame e, nei casi di severa intensità,
svenimenti,
difficoltà ad articolare le parole,
nervosismo o ansia,
irritabilità o confusione, e persino convulsioni
o
coma.
Cosa può provocare la crisi ipoglicemica?
La crisi può essere causata da diversi fattori concomitanti al diabete, come:
- una variazione nelle abitudini alimentari (scostamento di orario o diminuzione della dose di carboidrati; assunzione di troppi grassi o proteine);
- uno sforzo fisico non preceduto da un’adeguato spuntino;
- l’assunzione di una dose di insulina superiore a quella necessaria, o troppo lontana dagli spuntini (in questo caso si parla di “reazione insulinica” o “sensazione di tremore”);
- l’assunzione di bevande alcoliche a digiuno (l’alcol può bloccare il rilascio epatico dello zucchero dai depositi);
- alcune patologie epatiche come epatite virale, cirrosi o tumori che compromettono la funzione del fegato e nei riducono i depositi di zucchero;
- un ambiente molto caldo o umido;
- la permanenza prolungata a un'altitudine molto elevata;
- la pubertà;
- le mestruazioni.
In alcuni casi, in situazioni rare, la crisi ipoglicemica può interessare anche persone non affette da diabete.
Quanto è pericolosa l’ipoglicemia?
Nei casi di ipoglicemia severa è necessario
intervenire tempestivamente con somministrazione di
zucchero o glucagone. Il cervello è particolarmente sensibile alla riduzione di zuccheri nel sangue e risponde a un calo di glucosio stimolando la secrezione di sostanze come
adrenalina,
glucadone e
ormone della crescita, che agevolano la liberazione di dispersione di zucchero da parte del fegato.
Uno stato di ipoglicemia prolungato può comportare
rischi per il sistema nervoso e determinare
deficit neurologici focali e
attacchi ischemici transitori, oltre che una maggiore predisposizione a possibili
disfunzioni cognitive e demenza.
Anche gli eventi cardiovascolari possono essere inficiati da ipoglicemia, che causa
attivazione delle piastrine,
mobilizzazione dei leucociti e
aumento della coagulabilità del sangue.
Crisi ipoglicemica: cosa fare?
Per
prevenire crisi ipoglicemiche o favorire il pronto intervento in caso di calo glicemico le persone affette da diabete o quelle che soffrono di ipoglicemia possono:
- assumere carboidrati a lento assorbimento durante la giornata (come pane o cracker);
- Indossare un braccialetto che possa indicare la propria condizione sia a colleghi e amici, che al personale sanitario (il personale sanitario è formato per controllare sempre se una persona priva di conoscenza indossa qualche dispositivo per indicare diabete o altre patologie);
- istruire almeno un membro della famiglia, un amico o un collega, perché possa intervenire con un’iniezione di glucagone in caso di crisi glicemica severa;
- istruire almeno un membro della famiglia, un amico o un collega, perché possa misurare i valori di glicemia nel sangue e sappia intervenire in caso di calo sotto la soglia minima.
- al manifestarsi dei primi sintomi di ipoglicemia bere una bevanda zuccherata o mangiare uno snack o delle caramelle;
- testare i livelli di glucosio dopo dieci minuti dall’assunzione di zucchero e tenerli monitorati e - se i livelli di glucosio continuano a mantenersi bassi - mangiare un pasto che contenga carboidrati a lento assorbimento o bere un bicchiere di latte.
Come intervenire nell’immediato?
Chi ha frequenti contatti con una persona affetta da diabete o soggetta a ipoglicemia (familiari, colleghi, amici) dovrebbe
conoscere alcune contromisure da adottare al manifestarsi della crisi, in modo da scongiurare danni cerebrali o ad altri organi.
Perché somministrare zucchero: i sintomi dell’ipoglicemia migliorano entro pochi minuti con l’assunzione di zucchero. Lo zucchero può essere somministrato sotto forma di zollette, caramelle, o anche succhi di frutta o bevande dolci.
Quando la crisi fa perdere conoscenza
Se la persona con crisi ipoglicemica in corso
sviene o perde conoscenza è ancora più importante intervenire tempestivamente:
- sistemare la persona in posizione laterale di sicurezza (bocca rivolta verso il basso, mento rivolto leggermente verso l’alto, braccia e gambe incrociate, colonna vertebrale allineata) e non inserire nulla in bocca, per evitare il soffocamento.
- se l’iniziezione di glucagone è disponibile, effettuarla immediatamente.
- contattare immediatamente i soccorsi anche dopo avere effettuato l’iniezione di glucagone. Se la persona è priva di conoscenza, possono volerci fino a quindici minuti dalla somministrazione di glucagone perché si riprenda. Se entro quindici minuti la persona è ancora priva di sensi, è possibile procedere con una seconda iniezione.
- una volta che la persona è cosciente e in grado di deglutire, somministrare una fonte di zucchero a veloce assorbimento (soft drink o succhi di frutta) e poi una fonte di zucchero a lento assorbimento (crackers o pane).
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