La Fibrillazione Atriale al centro di un convegno a Maria Cecilia Hospital

“La Fibrillazione Atriale. Up to Date 2013 e la gestione del rischio tromboembolico” è il titolo del corso che si svolgerà il 29 ottobre a Maria Cecilia Hospital (Cotignola), struttura appartenente a GVM Care & Research, gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini.

L’Area Convegni della clinica cotignolese sarà collegata in video conferenza con altre otto strutture di GVM Care & Research che si occupano di cuore: Anthea Hospital (Bari), Clinica Privata Villalba (Bologna), Città di Lecce Hospital, Iclas (Rapallo), Maria Beatrice Hospital  (Firenze), Maria Eleonora Hospital (Palermo), Maria Pia Hospital (Torino), Salus Hospital (Reggio Emilia).

«La fibrillazione atriale è stata una patologia a lungo sottovalutata in passato ed oggi molti pazienti non conoscono l’importanza del problema e le moderne possibilità terapeutiche, perciò è opportuno divulgare questi aspetti – spiega il dottor Stefano Bosi, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia di Maria Cecilia Hospital e direttore scientifico del corso

–  «La percentuale dei pazienti affetti da fibrillazione atriale si avvicina all’1 per cento nella popolazione adulta, ma sale fino al 5 per cento nelle persone con un’età superiore ai 69 anni».

Si tratta di un’aritmia cardiaca determinata dall’irregolarità dell’attività elettrica degli atri, due delle quattro camere cardiache. In presenza di questa anomalia, il battito cardiaco si fa irregolare e le contrazioni atriali diventano inefficaci ai fini del pompaggio del sangue. Il conseguente ristagno ematico nelle camere atriali favorisce la formazione di coaguli e pone seriamente il rischio di embolie.

«Inoltre - riprende il dottor Bosi - questa aritmia si presenta spesso nei pazienti affetti da altre patologie cardiocircolatorie, come l’ipertensione arteriosa, le malattie coronariche e quelle valvolari. La fibrillazione atriale può essere cronica, oppure può verificarsi sporadicamente, con episodi di durata variabile, da pochi secondi ad alcune ore. In ogni caso, occorre intervenire».

I metodi di intervento sono fondamentalmente due: un’azione preventiva attraverso l’assunzione di farmaci anticoagulanti, e la ricerca di una soluzione definitiva mediante “ablazione transacatetere”, un intervento che consente di individuare nella parete atriale le zone responsabili dell’aritmia, neutralizzandole col calore della radiofrequenza emessa da un catetere.

A Cotignola, davanti ad una platea composta da cardiologi, anestesisti, cardiochirurghi, elettrofisiologi, neurologi e medici di medicina generale, si approfondiranno gli aspetti epidemiologici e terapeutici di questa patologia, con riferimento anche ai nuovi farmaci coagulanti orali entrati recentemente in commercio in Italia, che hanno dato riscontri di efficacia e sicurezza pari o superiore rispetto ai farmaci tradizionali, a fronte di una maggiore facilità d’impiego.

Al corso, dopo il saluto d’apertura del dottor Bruno Biagi, Amministratore Delegato di Maria Cecilia Hospital, sono in programma gli interventi su “La fibrillazione atriale oggi dai registri europei in corso” del professor Luigi Tavazzi, Responsabile Scientifico di GVM Care & Research; “Recenti acquisizioni sulla fisiopatologia ed il trattamento della Fibrillazione Atriale” del professor Carlo Pappone, luminare a livello internazionale, che opera per GVM Care & Research; “La chiusura dell’auricola: nostra esperienza” del dottor Elvis Brscic di Maria Pia Hospital (Torino); “La terapia anticoagulante orale: vecchi e nuovi farmaci a confronto” del dottor Stefano Bosi; “Rivaroxaban: gestione pratica ed utilizzo ottimale” del dottor Davide Imberti dell’Azienda Ospedaliera di Piacenza. Il professor Luigi Tavazzi e il dottor Ilja Gardi di Maria Cecilia Hospital modereranno il dibattito.

Il corso è accreditato ECM per gli specialisti cardiologi, anestesisti, cardiochirurghi ed elettrofisiologi, ma anche neurologi e medici di medicina generale.

Per maggiori informazioni o per iscrizioni scarica il programma allegato.

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