Introduzione al Ricordo del Prof. Giuseppe Martines durante il Convegno “Osteonecrosi delle ossa mascellari da bifosfonati”

Di seguito le parole di commemorazione che il Presidente di GVM Care & Research, Ettore Sansavini, ha pronunciate sabato 20 Settembre 2014 durante l'apertura del convegno “Osteonecrosi delle ossa mascellari da bifosfonati” tenutosi a Città di Lecce Hospital:
Grazie del vostro intervento in occasione del convegno sull’Osteonecrosi delle ossa mascellari da bifosfonati. Il tema rappresenta un problema medico multidisciplinare e suscita notevole interesse sia in ambito nazionale che internazionale. Non volendo addentrarmi in questioni tecniche, che lasceremo ai relatori, è comunque importante sottolineare come - sebbene molti quesiti relativi alla patogenesi, all’epidemiologia ed alla suscettibilità individuale rimangano a tutt’oggi irrisolti -, una stretta collaborazione tra odontoiatra, medico generico, oncologo e ortopedico possa rappresentare il presupposto per una valida prevenzione e cura. In tal senso, auspichiamo che la collaborazione, già proficua tra i diversi specialisti a livello locale, prosegua. L’incontro mi dà, inoltre, l’opportunità di ricordare il Professor Giuseppe Martines: grande amico e grande uomo che occupa nella mia mente lo spazio degli affetti più cari. Consentitemi un ringraziamento particolare al Direttore Generale della ASL di Lecce, Dottor Valdo Mellone, per la partecipazione alla giornata di studi ed un grato benvenuto al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Chieti, Professor Carmine Di Ilio, il quale assieme a noi ricorderà il Professor Giuseppe Martines, cui è intitolata la sala del simposio. Di Giuseppe voglio rammentare la passione per la ricerca e il mondo accademico; l’irrefrenabile curiosità per tutto quanto è innovazione tecnologica. Era convinto che il medico dovesse basare la propria professione non solo su solide competenze cliniche, bensì sulla costante attenzione alle nuove tecnologie, nell’interesse del paziente e del progresso. Il messaggio ai giovani studenti universitari e ai giovani medici è stato di mantenere il contatto umano con il paziente, guardandolo sempre con rinnovata attenzione; senza mai scadere nella routine, ma trovando il giusto equilibrio tra umanizzazione delle cure e rigore dell’approccio terapeutico. Tanti giovani devono al Professor Giuseppe Martines la passione che ora, affermati professionisti, mettono nel proprio lavoro. Giuseppe sosteneva molti di loro, ancora impegnati negli studi universitari in età matura, aiutandoli a mantenere viva la passione per la medicina e accompagnandoli fino alla laurea. Molti di essi lo seguivano in clinica, apprendendo in corsia quello che il puro studio non consentiva di rendere vivo e tangibile, accendendo la curiosità della conoscenza. I suoi studenti ricorderanno il rigore nell’organizzare il tempo. I ritmi che imponeva erano anche i suoi ritmi. In questo, Giuseppe, era un esempio di coerenza. E’ stato un padre buono, un fratello e un docente universitario brillante, appassionato e totalmente dedito alla vita accademica. Bastino gli anni in cui ha rivestito importanti cariche presso l’Università di Ferrara e di Chieti; il suo contributo nel delineare la strategia che ha condotto al varo della legge che regola il rapporto Università-SSN; l’impegno per favorire l’avvio di rapporti di convenzione tra cliniche universitarie italiane ed estere e strutture private accreditate, nell’interesse di un costante perfezionamento del percorso di cura del paziente, allo scopo d’integrare e fornire i mezzi e gli strumenti più aggiornati e sofisticati per la ricerca e la didattica. Giuseppe è stato l’autore, come membro più autorevole del CUN, della famosa riforma della Facoltà di Medicina con l’allora Ministro Falcucci e ha collaborato per anni in ruoli direttivi con il CNR. A lui ed al suo gruppo di lavoro si devono innovative scoperte nel campo delle malattie cardiovascolari. Il legame con l’Università di Chieti e con il Gruppo Villa Maria è stato per tutti un profondo segno di unione con il Professor Giuseppe Martines, uomo di grandi doti che nella discrezione del suo operare, ha infaticabilmente ordito un capolavoro che ha preso sempre più corpo nel corso degli anni di dedizione alla professione medica. Probabilmente molti di voi non sanno che fu anche un bravo fotografo, sensibile ed espressivo; un filosofo, uno scrittore e un instancabile ricercatore di quell’equilibrio di corpo e mente, poesia e scienza, che ha caratterizzato il suo percorso di ricerca esistenziale. Questa ricerca personale e molto sentita ha trovato la più compiuta espressione intima proprio nel rapporto più importante tra tutti, quello con la moglie Carmen. Giuseppe una volta mi confidò che proprio in Carmen aveva trovato il punto di equilibrio, il porto sicuro e il conforto più grande. Mi disse che Carmen era la compagna della sua vita, la fusione ideale di dolcezza e fermezza che gli aveva toccato il cuore e cambiato l’esistenza. Lascio la parola al Magnifico Rettore dell’Università di Chieti, a lui il compito di tracciare un profilo del Professor Giuseppe Martines, uomo di Scienza. Grazie.
   
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