Ettore Sansavini, Presidente GVM: “Collaborazione fra pubblico e privato in sanità sempre più fondamentale in tempi di spending review”

«In sanità, la frase “collaborazione fra pubblico e privato” mi risulta molto familiare fin da quando ho intrapreso questa professione. Nella storia del Gruppo Villa Maria, oggi GVM Care & Research, la prima collaborazione fra pubblico e privato nacque negli anni Settanta: si trattò di un’integrazione nell’ambito della cardiologia. I medici pubblici venivano con i loro pazienti presso la nostra struttura di Cotignola, Maria Cecilia Hospital, per effettuare esami diagnistici e terapeutici con tecnologie e strumentazioni che in quel momento gli ospedali pubblici non possedevano. Da allora ho sempre indirizzato la nostra attività e le strutture del nostro Gruppo verso una stretta collaborazione con il Sistema Sanitario Nazionale».

Parole di Ettore Sansavini, Presidente di GVM Care e Research, la Holding che lui stesso ha iniziato a creare nei primi anni Settanta con l’acquisto della clinica Villa Maria Cecilia di Cotignola, seguito da Villa Maria Beatrice di Firenze, Villa Maria Pia di Torino, Villa Maria Eleonora di Palermo e via via altre, fino a costituire una rete formata da numerose strutture sanitarie dislocate in otto regioni italiane, di cui fanno parte Ospedali di Alta Specialità, Polispecialistici e Day Surgery. Grazie alla sua lunga tradizione, GVM Care & Research è accreditato come partner del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e come polo d’eccellenza in particolare per il trattamento delle patologie cardiovascolari.

«L’assistenza sanitaria pubblica è fondamentale per il nostro Paese, è un beneficio di cui l’Italia deve essere orgogliosa - prosegue Sansavini – Dunque, se è giusto e ineccepibile che l’assistenza sanitaria sia pubblica, la differenza sta poi nei soggetti che la esercitano. In tal senso, la collaborazione fra pubblico e privato dovrebbe consentire di poter esercitare l’attività specialistica a quel soggetto che può farlo con le tecnologie ed il personale appropriato, indifferentemente dal fatto che sia pubblico o privato, magari evitando di creare doppioni negli investimenti tecnologici e nella gestione delle risorse. In Emilia Romagna è davvero così: questa regione rappresenta un esempio di buona integrazione».

«La collaborazione fra pubblico e privato è fondamentale specialmente in questo momento di difficoltà economica, di “spending review” da parte delle istituzioni pubbliche – aggiunge il Presidente di GVM Care & Research - Sicuramente la buona integrazione fra pubblico e privato aiuta l’organizzazione del sistema sanitario e garantisce risparmi economici, rendendo allo stesso tempo più brillante l’operatività dei medici e degli ospedali».

«Non solo – conclude Sansavini - Il pubblico e il privato che erogano le prestazioni hanno l’obbligo di far fronte con immediatezza alle richieste di sanità dei cittadini, per cui questa collaborazione è necessaria anche per eliminare le liste d’attesa».

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