Ernia addominale: intervento e convalescenza

L’ernia addominale, si verifica quando una porzione di tessuto intestinale o adiposo esce al di fuori della propria sede nella parete addominale, è una patologia diffusa e spesso sottovaluta. 

Ciò che si verifica è che si crea un foro, detto porta erniaria, che consente la discesa di tessuto in uno dei canali presenti nell’addome - inguinale, crurale o ombelicale - alla fine dei quali affiora una sorta di sacchetto. 

Sia per gli uomini che per le donne, la riparazione chirurgica è consigliata per la maggior parte delle ernie addominali e ha l’obiettivo di riposizionare nella sua sede naturale il tratto intestinale fuoriuscito e riparare il foro. 

L'eccezione è rappresentata dai fattori di rischio per le complicazioni o la recidiva dell'ernia, come l'obesità o il diabete mal controllato. È meglio tenere sotto controllo queste condizioni prima dell'intervento. Alcuni pazienti che non presentano sintomi, possono decidere di ritardare l'intervento dopo averne discusso i rischi e i benefici con il proprio chirurgo.

Le opzioni chirurgiche e i tempi di recupero per le ernie ventrali variano notevolmente perché queste ernie sono di tutte le forme e dimensioni. Una piccola ernia ombelicale o incisionale può spesso essere trattata ambulatorialmente. Tuttavia, la riparazione di ernie più complicate può richiedere una degenza ospedaliera da uno a cinque giorni.

Se non trattata tempestivamente, può evolversi in complicazioni anche pericolose per la salute del paziente. è quindi necessario ricorrere il prima possibile all’unica soluzione davvero definitiva del problema: l’operazione chirurgica. Se le possibili procedure d’intervento possono influire su tempi di ricovero e anche di recupero, il paziente deve in ogni caso seguire alcune regole per facilitare il percorso post-intervento.


Ernia addominale: dopo l’intervento chirurgico

Nella maggior parte dei casi, il paziente viene trattato in day surgery e dimesso in giornata, senza dover rimanere ricoverato. In seguito all’intervento per risolvere l’ernia addominale la convalescenza dura circa 4-5 giorni. In questo periodo di tempo, il paziente può riprendere l’attività quotidiana senza però sottoporsi a sforzi fisici. In alcuni casi potrebbe sentire l’esigenza di assumere farmaci analgesici. 

É consigliato riprendere subito a camminare e usare le scale, tranne nei casi in cui il chirurgo abbia dato indicazioni diverse. Oltre a un po' di dolore, il paziente potrebbe anche osservare lo sviluppo di tumefazioni ed ecchimosi nell’area dell’incisione chirurgica: anche questo è perfettamente normale ed è possibile che il tutto regredisca in un paio di settimane.

Altrettanto naturali reazioni del nostro organismo sono la comparsa di una leggera febbre, la fuoriuscita di poche gocce di sangue dalle ferite o, in caso di trattamento laparoscopico, dolori cervicali o alla spalla (a causa dell’inserimento di anidride carbonica nell’addome). 

Se invece il paziente lamenta sintomi di infezione come febbre a 39°C con tremori, gonfiore elevato, fortissimo dolore addominale, sanguinamento continuo, deve contattare il medico quanto prima.
In questi primissimi giorni è anche consigliato astenersi dall’attività sessuale, che può in seguito essere ripresa gradualmente.

Dopo una settimana circa, il paziente può tornare a guidare l’auto e a lavorare, a meno che non si tratti di un lavoro che implica un impegno fisico intenso e il sollevamento di carichi pesanti. 
Prima di fare sforzi deve infatti attendere almeno 4 settimane. Anche nel caso della pratica sportiva, è bene attendere almeno 30 giorni e in ogni caso farlo dopo il consulto del medico. Il paziente può ulteriormente agevolare il processo di guarigione seguendo una dieta sana ed equilibrata e idratandosi regolarmente (si consiglia di assumere almeno 2 litri di liquidi al giorno) e in alcuni casi indossando durante il giorno una fascia elastica: utilizzandola per un periodo di circa 30 giorni, è possibile evitare di sollecitare in eccesso la zona trattata. 

Durante le visite programmate con il chirurgo, sarà possibile valutare il decorso post-operatorio e rimuovere i punti di sutura.
 
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Revisione medica a cura di: Dott. Euro Piancastelli
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