Genesi di una fake news

Le fake news non sono un fenomeno del momento. Esistono da sempre. Ma negli ultimi anni, il fenomeno della disinformazione e delle fake news, soprattutto in ambito sanitario, è peggiorato. Con la pandemia, se in un primo tempo le “bufale” riguardavano la negazione dell’esistenza del virus o la sua pericolosità, in un secondo momento, con l’arrivo dei vaccini, le notizia false hanno cambiato campo di gioco e sono state focalizzate sullo sminuire la portata della vaccinazione o addirittura descriverla come pericolosa per la salute umana. La disinformazione fa proprio questo: diffonde notizie false con il chiaro intento di provocare dei danni (insultare, minare la credibilità delle istituzioni, etc..). Non è sempre facile riconoscere una notizia falsa. Così come non è sempre cristallina la sua genesi, la sua diffusione. E i motivi per cui qualcuno si sia preso il disturbo di scriverla. 

Come nasce una fake news

First Draft, organizzazione no profit globale impegnata a supportare giornalisti, accademici contro la disinformazione nell’era digitale ha analizzato l’ecosistema della disinformazione, considerando tre elementi:
  • i contenuti che vengono creati e condivisi
  • le motivazioni di chi produce questi contenuti
  • le modalità con cui si diffondono queste notizie 

Secondo l’analisi, i contenuti falsi possono essere creati e diffusi per otto motivazioni: 

  1. Cattivo giornalismo
  2. Parodia
  3. Provocazione o presa in giro
  4. Interesse particolare (ad esempio, smontare la credibilità delle istituzioni sanitarie, dei vaccini, etc.)
  5. Faziosità (mettere gli uni contro gli altri su temi di salute)
  6. Profitto
  7. Influenza Politica
  8. Propaganda
 
Con la campagna elettorale per le presidenziali Usa del 2016, ad esempio, si è spesso affermato che Donald Trump avesse vinto proprio grazie alle fake news diffuse per screditare la concorrente, Hillary Clinton, e dare molto credito a sé stesso. Nella seconda campagna elettorale (2020) aveva cercato di diffondere false informazioni sui presunti brogli elettorali che sarebbero potuti derivare dal voto postale. In questi casi le motivazioni non sono solo di influenza politica (la n.7) o propaganda ( n.8) ma anche faziosità, interesse particolare. Qualcuno ha gioco a diffondere le fake news anche per ricavarne dei profitti. Nell’ambito della salute, tutte queste motivazioni possono avere senso: dal dividere sulla necessità dei vaccini e del green pass, a utilizzare la pandemia ai fini politici e di propaganda, per provocare, per prendere in giro. O come esempio di cattivo giornalismo. In effetti, le abbiamo viste tutte queste motivazioni in questi due anni.


Come si diffonde una fake news

Qui c’è tutto il nodo della questione. Una falsa notizia, per fare danni, deve essere diffusa. Se non la legge nessuno, non avrà nessun effetto. E qui entriamo quindi in gioco noi e il nostro uso dei social network. Dobbiamo quindi partire dal presupposto che in buona parte dei casi questi contenuti scorretti e falsi sono condivisi in modo inconsapevole: si fa clic, senza controllare.
Ogni utente dei social media può contribuire a diffondere una falsa notizia, in modo più o meno consapevole. Qui sta la differenza tra disinformazione (diffondere notizie false con il preciso scopo di nuocere) e misinformazione (veicolare false notizie senza sapere che sono tali e che possono essere dannose). 
Decidiamo noi di condividere. Non Facebook. Nessuno decide al posto nostro. 
In poche parole, è il comportamento umano che contribuisce maggiormente alla diffusione delle informazioni, vere o false. Due ricercatori inglesi della Norwich Medical School, nel Regno Unito, qualche anno fa hanno analizzato come la circolazione di contenuti fuorvianti durante un’epidemia potesse contribuire ad aggravarla e come, al contrario, ridurne la quantità potrebbe mitigarne l’effetto negativo. 
Ecco perché è fondamentale saper riconoscere una falsa informazione. 


Gli elementi di una fake news 

Le notizie false possono avere elementi anche molto diversi fra loro, ma fra questi è sempre possibile individuare qualche costante, utile per riconoscerle. 
L’enfasi con cui si scrivono queste notizie è un tipico tratto distintivo: “Non siamo cavie!”, “Non credete a tutto quello che leggete!”: un giornalista non utilizzerebbe mai queste espressioni. 
Vi è poi la capacità di mimesi: alcune notizie false possono riportare un nome del sito simile a quello di un sito istituzionale, un logo quasi uguale, etc, tutti elementi che a un occhio poco esperto possono risultare impercettibili. 
Le fake news fanno leva sulle emozioni: a differenza della verità scientifica che non può offrire certezze, le false notizie le offrono e invitano a prendere posizioni nette, utilizzano toni divisivi, spingendo le persone a schierarsi. Spesso non riportano le fonti e quelle che riportano non sono autorevoli; fanno riferimento a sedicenti esperti, non meglio precisati. 
Una chiara e corretta informazione giornalistica è invece lontana da tutto questo: è oggettiva, imparziale, sobria. Le corrette informazioni devono informare, non allarmare o rassicurare. E devono riportare le fonti, che devono sempre essere autorevoli.


Dottor Google? Sì ma con criterio

Riconoscere le false notizie permette anche di svolgere delle ricerche online sulla propria salute in modo consapevole. Ormai la metà dei connazionali cerca attivamente on line informazioni mediche, ma secondo una recente indagine IQVIA svolta nel 2019, gli italiani comunque ripongono nel medico estrema fiducia e semmai da lui o lei si aspettano una guida per capire meglio cosa hanno trovato online.  Sintomi e patologie sono gli argomenti più ricercati (64% dei casi), seguiti dagli stili di vita, per esempio dieta e alimentazione (55%). Online si trovano molte fonti istituzionali che possono fornire corrette informazioni, come ad esempio lo stesso sito di GVM Care & Research. Dottor Google non può quindi sparire, e compito della comunità medica di oggi può essere quello di aiutare gli utenti a discernere le informazioni di qualità dalla disinformazione, per compiere scelte di salute sempre più ragionate e consapevoli, con il necessario supporto del proprio medico di fiducia, la cui valutazione finale sul nostro stato di salute è imprescindibile.



Fonti
  • N. Strizzolo. Le fake news come psico-socio-tecnologie: le cinque componenti fondamentali. Agenda Digitale. (2018) 
  • https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/le-fake-news-come-psico-socio-tecnologie-le-cinque-componenti-fondamentali/
  • C. Wardle. Fake news. It's complicated. First Draft Footnotes. (2017)
  • https://medium.com/1st-draft/fake-news-its-complicated-d0f773766c79
  • Bufale. Net. Manifesti novax pubblicati a Cagliari, predisposto esposto
  • https://www.bufale.net/manifesti-novax-pubblicati-a-cagliari-predisposto-esposto/
  • Mario Negri. Le fake news: come riconoscerle usando il nostro spirito critico
  • https://www.marionegri.it/magazine/riconoscere-fake-news
  • A.Lokar. Smascheriamo le fake news imparando a leggerle
  • https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/22412/6/3_Fake_News_collana2.pdf
  • Medici e sostenitori di SaluTO contro le fakenews. Un’alleanza per superare il Covid. Università degli Studi di Torino
  • https://www.unito.it/eventi/medici-e-sostenitori-di-saluto-contro-le-fakenews-unalleanza-superare-il-covid
  • Covid, 500 siti diffondono bufale su virus e vaccini. ADN Kronos
  • https://www.adnkronos.com/covid-500-siti-diffondono-bufale-su-virus-e-vaccini_305ch1RNMdVdSFqmwOTmpc
  • W. Quattrociocchi. La sfera emozionale della disinformazione. Forward. (2018) 
  • https://forward.recentiprogressi.it/it/rivista/numero-11-fake-e-postverita/interviste/la-sfera-emozionale-della-disinformazione/
  • A.Lokar. Smascheriamo le fake news imparando a leggerle
  • https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/22412/6/3_Fake_News_collana2.pdf
  • Tutte le fake news sul coronavirus: come si diffondono e si combattono, Agenda Digitale
  • Fake news. It’s complicated. FirstDraft
  • Social Network Analysis Reveals Full Scale of Kremlin's Twitter Bot Campaign, GlobalVoices
  • J. Brainard, P.R. Hunter, I.R. Hall, An agent-based model about the effects of fake news on a norovirus outbreak, Volume 6721, Issue 2, 04/2020, Pages 75-154, ISSN 0398-7620, http://dx.doi.org/10.1016/j.respe.2019.12.001
  • FirstDraft | https://firstdraftnews.org/articles/fake-news- /
  • https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/11/24/italiani-piu-attenti-alla-salute-2-su-3-sinformano-sul-web_454b0e2b-f689-40e7-bec7-ea0953e6b1d5.html
  • https://www.valigiablu.it/trump-disinformazione-media/
  • https://www.washingtonpost.com/news/the-fix/wp/2018/04/03/a-new-study-suggests-fake-news-might-have-won-donald-trump-the-2016-election/
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