Primo soccorso: cosa fare in caso di traumi e infortuni e quale assistenza richiedere

La rubrica GVM dedicata al primo soccorso

Prende il via la nostra rubrica settimanale dedicata al primo soccorso: segui le pillole su cosa fare nelle situazioni di bisogno sia tra le mura domestiche sia in caso di escursioni o incidenti, dalle curiosità su cosa non deve mancare in un kit di Pronto Soccorso, a come gestire le situazioni prima di rivolgersi al personale medico, in modo che la guarigione diventi più rapida.

Pronto Soccorso: prima e dopo l’emergenza Covid-19

Fino al 2019 i dati del Ministero della Salute evidenziavano oltre il 58% di cosiddetti accessi impropri al Pronto Soccorso (PS): accessi che possono essere evitati se ad esempio alla comparsa di un malessere ci rivolgiamo al nostro medico di famiglia per valutare l’urgenza dei sintomi e di eventuali accertamenti o ancora che  possono essere evitati se conosciamo meglio la rete di assistenza sul territorio a cui fare riferimento.

 La pandemia da Covid-19 ha acceso ancora di più l’attenzione sulla necessità di fare un uso sempre più consapevole del Pronto Soccorso. La situazione ha  inciso sul modo di circoscrivere e gestire le emergenze e le urgenze in generale, in Ospedale e nella nostra vita quotidiana: ha inciso anche sul numero di accessi al Pronto Soccorso, sulla casistica e sui tassi di ospedalizzazione successivi.

Il Rapporto OASI 2020 del Cergas ha analizzato "La gestione dell'Emergenza nell'emergenza Covid-19, problemi e soluzioni nei Pronto Soccorso" con esempi specifici nel contesto della crisi pandemica e ha evidenziato tre caratteristiche:
  • si è avuta appunto una drastica riduzione degli accessi;
  • è stata maggiore la casistica più urgente come codici gialli e rossi;
  • i tassi di ospedalizzazione dei PS sono aumentati significativamente.
Per approfondire leggi anche  -> I danni collaterali del Covid19, infarti triplicati rispetto al 2019

Quando è consigliato andare al Pronto Soccorso

In generale il PS può rispondere a bisogni sanitari diversi: oltre alla percezione della gravità di un problema, sempre il Rapporto del Cergas evidenzia che ci rechiamo al PS vedendolo anche come un completamento dell’assistenza territoriale, della rete delle cure primarie e per ricevere assistenza in quanto pazienti cronici o fragili.

Dobbiamo rivolgerci al PS sicuramente quando ci si trova in una situazione di urgenza ed emergenza estrema, in cui parametri vitali come la circolazione e la respirazione rischiano di essere compromessi, quando si rischia ad esempio l’emorragia o l’asfissia.

Nella scelta di rivolgerci al PS  può entrare in gioco il fatto che non conosciamo bene come orientarci in tutta la rete dei servizi di cura o come orientarci tra  le diverse modalità di accesso che possono essere alternativi al PS. Inoltre  possono entrare in gioco anche motivazioni personali come l’esigenza di avere rassicurazioni immediate o alleviare il dolore, di poter fare accertamenti in tempi rapidi.

A volte non possiamo rivolgerci al nostro medico di famiglia o vediamo l’accesso al PS come una soluzione per “saltare lunghe liste d’attesa” per le visite specialistiche.

La situazione della pandemia ha avuto carattere di eccezionalità: questa esperienza deve portarci - anche in situazioni di normalità - verso un uso sempre più appropriato del PS e anche di servizi alternativi e come ad esempio:

L’esperienza di GVM per gestire insieme anche l'urgenza, per una guarigione più rapida

Gli Ospedali GVM sono inseriti nella rete per la gestione delle emergenze nei diversi territori ad esempio con le terapie intensive, gli Heart Team e le Ortopedie d’urgenza e hanno attivi  il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma e il Punto di Primo Intervento dell’Ospedale Cortina di tipo A con letti di osservazione e presenza di personale medico dedicato anche all’emergenza territoriale coordinata dalla Centrale Operativa 118.

L’esperienza di GVM è rilevante anche nella gestione delle emergenze - e delle conseguenze che ne derivano - con un approccio di rete tra i propri Ospedali e con équipe multidisciplinari: i casi più complessi sono affrontati in un’ottica integrata potenziando le competenze per la cura del paziente.

Per approfondire leggi anche -> Heart Team: delicato intervento multidisciplinare salva il paziente in arresto cardiaco.

Continua a seguire la nostra rubrica settimanale dedicata al primo soccorso.

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