" Valorizziamo e potenziamo insieme la Città Romagna"

Il discorso del Presidente Sansavini in occasione dell'inaugurazione dell'Aeroporto Ridolfi di Forlì

Saluto e ringrazio tutte le Autorità civili e religiose che oggi ci onorano della loro presenza alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Aeroporto Ridolfi di Forlì e rivolgo un particolare ringraziamento al Presidente Silvestrini per il grande impegno con cui ha saputo portare la società a questo primo importante traguardo.

Dopo un complesso iter autorizzativo che ha visto la piena collaborazione delle Istituzioni e del mondo della politica a favore della riqualificazione e del reinserimento dell’aeroporto di Forlì nella tabella A, oggi siamo qui per dare l’avvio ufficiale ad un nuovo corso, frutto di uno slancio imprenditoriale definito da alcuni “visionario ed eccessivamente temerario”, ma mosso da un ottimismo che ci aiuterà a superare gli imprevedibili condizionamenti derivanti dalla pandemia che sta creando problemi alla circolazione delle persone e a tutte le attività economiche legate al turismo e alla mobilità.

La riapertura di questo scalo è frutto di un progetto di rilancio e valorizzazione di un’area già storicamente a forte vocazione turistica sia sulla costa che nell’entroterra, con uno spessore artistico, culturale e di tradizioni da riscoprire e da far conoscere sia a livello nazionale che a livello internazionale.

L’aeroporto di Forlì rinasce con l’intento di attrarre su questi territori e sulle aree circostanti l’attenzione qualificata di operatori del turismo culturale e sostenibile, del turismo legato al benessere termale o turismo della riviera, con la sua atmosfera gaia ed ospitale o agli itinerari enogastronomici e alle tradizioni culturali e folkloristiche.


L’investimento di circa 10 milioni di euro  che è stato affrontato per il recupero di un’infrastruttura così storica ed importante, è stato pensato per dare un ritorno nel lungo periodo agli investitori, ma soprattutto per autofinanziare i futuri investimenti volti ad ampliare l’attività dell’aeroporto anche nel campo della manutenzione degli aeromobili e nello sviluppo di un polo tecnologico in collaborazione con l’università, Enav e le istituzioni vicine allo sviluppo del comparto, per creare un indotto significativo nel campo dei trasporti, delle strutture ricettive e di intrattenimento, della ristorazione e in generale per tutto il territorio della Romagna, creando un volano per l’economia, l’occupazione ed un indubbio aumento del PIL dell’area di influenza dell’aeroporto.

Il caso dell’Aeroporto di Forlì ci insegna che, anche e soprattutto di fronte alle difficoltà, non dobbiamo farci scoraggiare. Proprio nelle difficoltà dobbiamo persistere, accollarci il rischio di impresa e dare corpo alle visioni imprenditoriali con il sostegno di tutto il sistema economico, istituzionale e politico nazionale e locale.


Siamo arrivati al primo traguardo degli accordi per voli commerciali con diverse compagnie che utilizzeranno Forlì come loro base stabile per i loro velivoli e per i loro equipaggi. Ora, per andare oltre, per dare occupazione ai voli in partenza e in arrivo, abbiamo bisogno di una vasta coesione di tutti gli operatori economici del territorio. 

A loro che rivolgo il mio messaggio: valorizziamo e potenziamo insieme la “Città Romagna”, facciamone un brand.

In passato siamo stati capaci di creare il sistema turistico della riviera, ora dobbiamo aprire anche a un turismo più de-stagionalizzato, garantendo la sicurezza dei movimenti e la tranquillità delle persone. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme sulla permanenza, sull’articolazione dell’offerta, la valorizzazione del patrimonio, la creatività.

Ci sono autorevoli studi statistici che stimano una correlazione diretta fra spesa turistica, il PIL e l’occupazione attivati sull’area di influenza dell’aeroporto. Con l’apertura del nostro scalo aeroportuale e con le stime di passeggeri che potremo attivare nell’orizzonte temporale di piano, nel 2025 potremmo generare dei benefici economici per il territorio fino  a 98 milioni di euro con una occupazione indotta fino 1.500 unità. 

La chiave del successo di questo progetto non siamo solo noi soci di F.A. srl, che lo abbiamo voluto anche quando solo pensarlo sembrava impossibile, ma siamo tutti noi operatori e imprenditori di settore, dal turismo al commercio, dal benessere alla sanità, dall’industri alla logistica nella varietà di tutte le possibili offerte.

Lo scalo sarà di tutti. Questo significa che ognuno sarà responsabile di cosa farà per cogliere il frutto di questa nuova opportunità per far conoscere il territorio e per farsi apprezzare.

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