Una sanità tecno-centrica può mantenersi umana?

Da Wired n.93 - 2020 
 


L’emergenza sanitaria ci ha fatti diventare – come comunità e come individui – più attenti alla qualità dei servizi che interessano la nostra salute e più consapevoli della complessità della medicina. Inoltre, ha reso evidente quanto la tecnologia e l’innovazione siano decisive per garantire efficienza ed efficacia al percorso di cura.

Gli esempi sono infiniti: dalle soluzioni diagnostiche sempre più precise ed evolute fino agli interventi chirurgici mininvasivi, o addirittura eseguiti da remoto. Dall’accelerazione della telemedicina, a volte in forme semplici e altre in varianti pionieristiche, fino ai robot che albergano sempre più nei reparti ospedalieri.

Lo scenario che si sta delineando ha come caratteristica fondante il mettere il paziente al centro di una rete di servizi personalizzati e integrati, in cui la parte fisica e digitale del prendersi cura delle persone tendono sempre più a mescolarsi.

 


Il rischio più concreto di un approccio hi-tech alla cura della persona è quello che si potrebbe definire la de-umanizzazione della medicina, ossia il trasformare il percorso terapeutico in una sequenza di passaggi algoritmici in cui tendono a sbiadire sia la componente empatica sia il rapporto di fiducia medico-paziente.
Ecco dunque la sfida: puntare su innovazione, ricerca e avanguardia tecnologica, ma allo stesso tempo preservare la relazione personale con il paziente, che è elemento irrinunciabile e imprescindibile in una visione olistica della medicina. Tutto avendo sempre bene in mente il comfort del paziente, elemento che aiuta l'ottima riuscita di tutto il percorso di cura.

Dalla teoria alla pratica, investire nelle cosiddette tecnologie di smart healthcare significa dare nuovo valore alla salute su più fronti. Anzitutto migliorando l’assistenza al paziente, con strumenti diagnostici di altissima precisione e strumenti terapeutici che consentano di lavorare nelle minime condizioni di invasività. Poi, agevolando il lavoro dei professionisti della salute, che possono predisporre risposte terapeutiche personalizzate a seconda delle caratteristiche di ciascun paziente. Senza dimenticare che la precisione oggi permessa dalla tecnologia consente di ottimizzare la prevenzione.

Non è fantascienza, ma qualcosa che in Italia esiste già. Ne è esempio il gruppo ospedaliero GVM Care & Research, partner del Servizio Sanitario Nazionale da quasi 40 anni, all'estero e in Italia, qui con 28 strutture di Alta specialità e Polispecialistiche, organizzate in una rete integrata che va da nord a sud. Le tecnologie di ultima generazione, in particolare, possono fare la differenza in ambiti che spaziano dalla cardiochirurgia all'elettrofisiologia, dalla neurochirurgia all’ortopedia, dall'oncologia all'urologia, oppure per il trattamento delle problematiche legate al diabete e, nei diversi ambiti, in termini di diagnostica per immagini o di telemedicina. Soprattutto in un contesto post-pandemico, in cui i temi della prevenzione e del miglioramento del percorso di cura sono destinati a diventare sempre più centrali, la professionalità dei medici e di tutto il personale sanitario è un valore necessario, ma che va accompagnato con standard qualitativi di servizio alti e una visione globale nel trattamento di ciascun paziente. Un ultimo tema, tipicamente italiano, è quello della strutturazione regionale della sanità. In questo senso il valore aggiunto della rete interregionale di GVM Care & Research è quello di poter creare una continuità di cura che sia trasversale ai confini interni del nostro Paese (ma in realtà anche a quelli nazionali), garantendo una qualità organizzativa, medica, tecnologica e di ricerca che sia omogenea a prescindere dalla latitudine e dalla longitudine.
 
 

Le tre grandi rotte della medicina Hi - Tech

 

DIAGNOSTICA

Grazie a software all’avanguardia, all'intelligenza artificiale e alle capacità dei medici, le immagini sono più precise e le diagnosi più veloci, riducendo al contempo i margini di errore.

TC
La Tomografia Computerizzata è una strumentazione diagnostica che utilizza i raggi X per indagare lesioni di vario genere, dal sistema muscolo-scheletrico a quello vascolare. Tra le più performanti ci sono: 
  • TC Revolution, per studi completi su tutti i distretti corporei, permette anche colonscopie virtuali, screening polmonari e una scansione del cuore nel tempo di un solo battito cardiaco.
  • TC-PET Tomografia a Emissione di Positroni, per un'accurata visualizzazione delle neoplasie primitive e delle localizzazioni metastatiche.
  • TC fino a 640 slice, in grado di sezionare dettagliatamente un organo in diversi strati, da analizzare per individuare con precisione la lesione da trattare.
  • TC Cone Beam, impiegata per la diagnostica della zona maxillo-facciale, in otorinolaringoiatria e in odontoiatria.
RM
La Risonanza Magnetica utilizza i campi magnetici e viene usata più di frequente per studiare tessuti, organi interni e apparto muscolo-scheletrico, permettendo una migliore definizione delle immagini. Le RM di ultima generazione sono dotate di un tunnel più largo e hanno sistemi di intrattenimento con musica e video, per un migliore comfort e relax del paziente anche in età pediatrica.

CardioInsight
Un giubbotto hi-tech che permette una diagnosi preventiva delle patologie del ritmo cardiaco, grazie a un sistema di mappatura del ritmo stesso. Primo nel suo genere in Italia, ha 252 sensori e con un solo battito anomalo del paziente riesce a stabilire in quale punto hanno origine le aritmie cardiache.



IN SALA OPERATORIA

Chirurgia robotica
Precisione, visione tridimensionale, mininvasività, cicatrici ridotte, separazione più precisa dei piani chirurgici, minor ricorso alle trasfusioni di sangue e recupero più veloce dopo l’intervento sono solo alcuni dei vantaggi dell’ingresso della chirurgia robotica in sala operatoria. Ne giovano anche gli operatori, perché migliora il comfort, sfrutta la visione 3D ad alta definizione ed esalta le capacità manuali, eliminando i tremori fisiologi delle mani e garantendo migliori risultati.

Gamma Knife
Detta anche radiochirurgia stereotassica – o bisturi elettronico – non si utilizza in sala operatoria, ma è una particolare tecnica neurochirurgica, non invasiva e che non necessità di incisioni, basata sull'uso di un apparato applicato al capo del paziente. Il sistema mira la parte malata con un ventaglio di fasci di raggi gamma, generando un "effetto chirurgico" sulle lesioni, non raggiungibili altrimenti, preservando la parte sana del cervello.

Visera 4K Ultra HD
Un sistema video per laparoscopia ed endoscopia. Le immagini ad alta risoluzione e contribuiscono al miglioramento dei risultati clinici, aumentando pure la sicurezza.

Mini pacemaker
Device di ultima generazione che permettono un controllo delle aritmie cardiache. Sono piccoli quanto una capsula di medicinale, si installano con procedure mininvasive – senza necessità di anestesia totale del paziente – e sono senza fili. Sono compatibili con la risonanza magnetica e sono controllabili in remoto grazie alla telemedicina.



TELEMEDICINA

Tanto l’emergenza Covid-19 quanto l’invecchiamento della popolazione rendono evidenti i vantaggi dello svolgere parte del percorso di cura a distanza, senza recarsi fisicamente in ospedale. Oggi la tecnologia permette di monitorare in maniera agile gli effetti di una terapia su pazienti cronici o che vivono lontani dal centro di cura, e di eseguire semplici esami comodamente da casa. Tra questi il monitoraggio della glicemia per i diabetici, del ritmo cardiaco per individuare tempestivamente problematiche del cuore, oppure per un controllo puntuale dell'aderenza alle terapie a lungo termine (ossia, se il paziente segua le indicazioni del medico nel modo corretto anche a casa). Per puntare a una visione dinamica della medicina del futuro, GVM Care & Research ha già inaugurato un proprio servizio di telemedicina.



 
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