Caregiver: rendere l’ambiente casalingo un ambiente sicuro

Come rendere l’ambiente casalingo un ambiente sicuro per persone disabili fisiche o mentali, affette da patologie o anziani non più del tutto autosufficienti? Questo problema pratico è uno degli aspetti che devono fronteggiare i caregiver familiari, ovvero quelle persone che assistono in casa un proprio caro disabile o con patologie. 
Le precauzioni da prendere variano, naturalmente, in base al tipo di patologia e di disabilità, all’età e, in generale, alla qualità dei rischi ai quali ci si espone.
Tuttavia alcune indicazioni possono essere largamente utili per prevenire i più comuni incidenti domestici.
  • Evitare che il proprio caro svolga compiti potenzialmente pericolosi. Ad esempio, se cucinare, tagliare alimenti, pulire la casa può essere fonte di rischio per la persona che si assiste, allora sarebbe meglio evitare che svolga queste azioni senza la supervisione del caregiver;
  • Riporre tutti i farmaci in un luogo sicuro, gettando via quelli scaduti. Questo aiuta a avere sotto controllo tutte le terapie, accertandosi di non somministrare medicinali non più validi. Ancora, può essere utile prendere nota delle medicine che il proprio caro assume nel corso della giornata, per avere sempre sotto controllo quale farmaco ha preso e quando e non saltare, o raddoppiare, erroneamente le dosi;
  • Rendere sicuri gli ambienti più pericolosi, come il bagno o le scalinate. In bagno è utile applicare maniglioni per reggersi all’ingresso della doccia o della vasca da bagno, e mettere a terra un tappetino antiscivolo. Altrettanto importante è il corrimano lungo le scale e nei casi di disabilità motoria più severa è consigliabile installare un montacarichi in grado di reggere il peso della persona.
  • Metti in un luogo riparato gli oggetti che possono recare danno. Coltelli, oggetti contundenti, detersivi possono rappresentare un pericolo per le persone affette da disabilità psichica o Alzheimer. In questi casi è bene tenerli lontano dalla portata della persona con patologia, per evitare che possa recare danno a sé e agli altri. 
  • Munisci la casa di salvavita e sensori per il fumo. Queste tecnologie sono particolarmente utili per rendersi conto di un’emergenza, in maniera particolare quando la persona assistita è parzialmente autonoma e può trascorrere del tempo da sola. 
 

Quando il caregiver non può far fronte da solo all’assistenza


Non sempre il caregiver riesce da solo a far fronte al compito di assistere il familiare. Questo avviene soprattutto in caso di disabilità o patologie severe, che richiedono assistenza continuativa e per le quali può essere necessario l’intervento di un professionista.
Cosa fare in queste situazioni? Le opzioni sono diverse. Ad esempio, si può richiedere un servizio di assistenza infermieristica o fisioterapica a domicilio, oppure ci si può rivolgere a strutture diurne (soprattutto nel caso di Alzheimer e disabilità psichiche e neurologiche). Nel caso di assistiti anziani ai quali non si può fornire a casa l’attenzione e l’assistenza che meritano, si può valutare una RSA o una RA,, in cui la persona è considerata a tutto tondo, non solo per la sua patologia o disabilità, ma anche nella sfera emotiva, sociale e affettiva.
Altrettanto importante è che il caregiver familiare abbia supporto per sé, possa ritagliarsi spazi di relax per socializzare, svolgere attività fisica, allontanarsi momentaneamente dal problema della persona che assiste. Infatti, anche il caregiver corre dei rischi di salute legati soprattutto al burnout psicofisico che può colpirlo.
 
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