Terapia Intensiva: come funziona e perché è così importante

In queste settimane, la terapia intensiva è divenuta tra i principali argomenti di discussione e approfondimento in campo medico, a causa del suo ruolo imprescindibile nel far fronte all’emergenza COVID-19.

La terapia intensiva, o unità di terapia intensiva, è un reparto in cui vengono ricoverati pazienti in gravi condizioni di salute tali da richiedere trattamenti intensivi, invasivi e monitoraggio continuo al fine di stabilizzare i parametri vitali. Al suo interno lavora personale sanitario specializzato e sono presenti sofisticate apparecchiature.

Il ricovero in terapia intensiva si rende infatti necessario quando una o più funzioni vitali risulta gravemente compromessa ed è quindi necessario il monitoraggio e l'assistenza ogni giorno, 24 ore su 24, con l’ausilio di macchinari appositi per riabilitare nel minor tempo possibile il paziente e ripristinare l’equilibrio fra i tre sistemi fondamentali del nostro organismo: il sistema nervoso centrale, l’apparato cardiocircolatorio e l’apparato respiratorio.
I motivi per cui le funzioni vitali possono essere così gravemente compromesse possono essere:
  • Traumi gravi come quelli dovuti a politraumi, ustioni, incidenti
  • Patologie acute: attacco cardiocircolatorio, infarto miocardico acuto, insufficienza respiratoria acuta, infezioni sistemiche etc
  • Conseguenze di interventi chirurgici: risoluzione complicanze periprocedurali e monitoraggio post-operatorio

 
Come funziona la terapia intensiva

Fra le patologie acute che possono pregiudicare le funzioni vitali si annovera la polmonite interstiziale, una delle complicanze più serie dell’infezione da COVID-19, che può condurre nel giro di pochissimo tempo a una grave insufficienza respiratoria. Ecco perché è indispensabile il ricovero in terapia intensiva, dove ogni percorso di trattamento dipende dalla condizione del paziente. Ad esempio, se la funzione respiratoria deve essere sostenuta ma resta autonoma, è possibile usare dispositivi di ventilazione non invasiva, come le maschere facciali o i caschi. Ma si verificano anche casi di insufficienza più grave, in cui è quindi obbligatorio intubare il paziente e porlo in coma farmacologico. Infine, nei pazienti che non riescono comunque a ricevere ossigeno in quantità sufficiente, si può ricorrere alla circolazione extracorporea (ECMO), che assume temporaneamente le funzioni cardio-polmonari: si preleva il sangue, lo si ossigena in un macchinario esterno e in seguito, mantenendo il cuore e i polmoni a riposo, avviene la reinfusione.

Oltre questo tipo di supporto, la terapia intensiva prevede anche l’alimentazione dei pazienti, la somministrazione dei farmaci ed eventualmente il drenaggio di liquidi dal cervello, dal torace e dall'addome. L’assistenza continua è superiore agli altri reparti: se solitamente un sanitario presidia in media 4-5 posti letto, nella terapia intensiva si ha la presenza di un operatore sanitario specializzato ogni due posti letto supervisionati da un medico anestesista-rianimatore. In genere, trascorsi dai 14 ai 16 giorni, ovvero la durata media di un ricovero in terapia intensiva, il paziente potrebbe non essere ancora in grado di sostenere il trasferimento in un reparto ordinario. Ecco perché è importantissimo che a un’unità di terapia intensiva si affianchi nella stessa struttura un reparto di terapia subintensiva, ovvero la condizione di passaggio intermedio: qui il soggetto viene monitorato con la medesima costanza, ma con strumentazione meno invasiva.
 
Com’è fatta una stanza di terapia intensiva

Un elemento fondamentale delle unità di terapia intensiva è lo spazio. Non è detto che le stanze che accolgono i pazienti siano singole, ma devono per forza essere ampie. Questo perché i medici abbiano sempre la possibilità di intervenire tempestivamente qualora la situazione lo richieda, senza ostacoli fisici. Bisogna anche considerare che, oltre al personale sanitario, la camera deve infatti ospitare anche le attrezzature che assicurano il monitoraggio costante dei pazienti. Lo stesso letto è diverso rispetto a quello presente negli altri reparti: è infatti dotato di sponde rimovibili, ruote e accesso sui quattro lati, oltre che di un materasso ad aria per contrastare la comparsa di pieghe da decubito. Inoltre, devono essere presenti:

  • Monitor per il controllo delle funzioni vitali
  • Ventilatore meccanico e maschere  per l’ossigenazione necessaria
  • Pompe infusionali per somministrare i farmaci
  • Sistema di aspirazione delle secrezioni bronchiali
  • Defibrillatore nell’eventualità di dover ristabilire un battito cardiaco efficace
  • Carrello per i farmaci
  • Macchina per la dialisi 
  • Cestini in cui smaltire il materiale biologico.
Trattandosi di macchinari elettronici, la barra di alimentazione permette infine di gestirli anche in caso di black-out.
 
Un posto letto può salvare la vita?

La disponibilità di posti letto ha un ruolo essenziale, soprattutto in condizioni come quella attuale. Un posto in terapia intensiva può salvare vite non solo perché coincide con assistenza e monitoraggio, ma anche perché frena la possibilità di ulteriori contagi. È infatti assolutamente necessario che siano allestite camere dedicate soltanto al trattamento di COVID-19, che devono quindi essere a pressione negativa e con un flusso di lavaggio dell’aria unidirezionale: questo per far sì che l’aria interna non contamini quella esterna e che di conseguenza non avvenga un passaggio ambientale del virus. Inoltre, i pazienti che richiedono cure intensive per altri tipi di patologie devono essere trasferiti in altri ospedali o, in ogni caso, in altre unità ben distinte. Con queste procedure, il beneficio può essere doppio: si evita la diffusione del virus e allo stesso tempo aumentano i posti letto disponibili per altri pazienti con lo stesso tipo di problema. Unità di terapia intensiva adeguatamente strutturate e coordinate da personale medico altamente specializzato, presenti ad esempio nelle strutture GVM Care & Research su tutto il territorio italiano, costituiscono quindi i più favorevoli contesti per affrontare condizioni di salute particolarmente critiche.
 
RESTA INFORMATO.
Una corretta e costante informazione è alla base di ogni cura. Ricevi i nostri aggiornamenti via email!
anni
Una corretta e costante informazione è alla base di ogni cura.
Ricevi tutti gli aggiornamenti via email.

Iscriviti alla Newsletter

Il magazine online

GVM Magazine
Progetta la salute
Scarica GVM News