Tutto quello che c'è da sapere sulla sindrome premestruale
Per
sindrome premestruale si intende un insieme di
sintomi emozionali, comportamentali e fisici che si manifestano nelle donne, in particolare durante la fase luteale del
ciclo mestruale e scompaiono con la comparsa dello stesso. E’ un disturbo poco conosciuto e ancora sottovalutato, nonostante colpisca un’ ampia fascia di donne fra il
20 e il 30 per cento dall’inizio della vita fertile e ad ogni ciclo mestruale fino alla
menopausa. Per approfondire meglio questa problematica femminile ne abbiamo parlato con il
dottor Bruno Martulli, responsabile della
Ginecologia di
Ospedale Santa Maria.
Dottor Martulli che cos’è la sindrome premestruale?
“La grande varietà dei sintomi lamentati dalle donne, la loro variabile intensità da un ciclo all’altro, anche nella stessa donna e la loro imprevedibilità, hanno reso difficile la standardizzazione di una definizione precisa della sindrome premestruale. E’ una
condizione patologica legata all’apparato riproduttivo femminile e
generata da molteplici fattori su cui la comunità scientifica continua a lavorare”.
Come si manifesta?
“I sintomi più comuni a livello fisico sono caratterizzati da
gonfiore, tensione mammaria, dolore,
cefalea,
aumento di peso corporeo. Mentre sul piano comportamentale la sindrome premestruale può provocare
disturbi del sonno, modificazioni dell'appetito, scarsa concentrazione, calo dell’interesse, riduzione della socializzazione. A questi disturbi si legano anche i sintomi dell’umore: irritabilità, sbalzi d’umore,
ansia,
depressione, scarso autocontrollo”.
Quali sono le cause?
“La sindrome premestruale è generata da un insieme di
alterazioni:
endocrinologiche (riguardanti l'asse riproduttivo), alterazioni dell'equilibrio
idro-elettrolitico e alterazioni delle concentrazioni di alcune sostanze implicate nelle
funzioni neurovascolari, oltre a modificazioni del
metabolismo del
progesterone con alterata recettività su alcuni neurotrasmettitori”.
Come si fa una corretta diagnosi?
“Una corretta diagnosi si basa su
un'attenta anamnesi della donna, un esame obiettivo completo, in cui vengono effettuati
esami di laboratorio per escludere
disordini endocrini e - qualora fosse necessario - va richiesta una
consulenza psichiatrica. E’ fondamentale indagare il tipo di sintomi, la loro intensità e i giorni di comparsa, rispetto al flusso. E' importante anche conoscere quali farmaci vengono assunti dalla donna e il suo stile di vita”.
Oltre alle indagini cliniche, quali altri aspetti vengono esaminati di una donna?
“Lo
stile di vita deve essere analizzato con precisione dallo specialista, in quanto la sindrome premestruale è correlata ad una serie di situazioni come l’
esercizio fisico in genere scarso o assente, all’
uso di alcol spesso presente, e al
fumo. Da non sottovalutare poi l
’alimentazione: è stato provato come c
affè, thé, coca-cola e alcuni cibi ricchi di conservanti possano aggravare la sindrome. Inoltre per una completa indagine personale è importante valutare il
tipo di lavoro, spesso stressante, il tipo di
relazione di coppia e la qualità della
vita sessuale.
Quali esami sono consigliati?
“Oltre alla visita ginecologica, nelle pazienti con sindrome premestruale potrebbero essere utili anche: l’
esame della tiroide, l’esame senologico; l’esame dell’addome e la valutazione degli edemi alle estremità (mani e piedi), oltre al controllo della
pressione arteriosa. Per essere obiettiva e più ricca di informazioni, è bene che la visita venga effettuata proprio nei 5 giorni prima del ciclo”.
E’ possibile seguire delle terapie per attenuare la sindrome?
“Eseguita la diagnosi, i trattamenti possibili sono basati in primis su una
dieta corretta con la riduzione di caffeina e di zuccheri semplici. Vanno invece implementate alcune
vitamine e assunti
integratori dietro consiglio dello specialista. Le pazienti devono inoltre associare alla dieta
attività motorie e cambiamento dello stile di vita”.
I farmaci che ruolo hanno nella cura?
“La sindrome premestruale è spesso
difficile da trattare. Nessun singolo trattamento si è dimostrato efficace per tutte le donne. Il trattamento può quindi richiedere diversi tentativi e pazienza. Non è sempre necessaria una
terapia farmacologica. Per alcune donne, la
terapia ormonale risulta la strada terapeutica migliore”.
Per maggiori informazioni contatta la Ginecologia di Ospedale Santa Maria allo 080 5040111 oppure scrivici tramite form.
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