La Giornata Mondiale del Sonno: perché dormire è importante e quali malattie previene
Oggi si celebra l’undicesima
Giornata mondiale del Sonno, appuntamento nato dall’omonima commissione della
World Association of Sleep Medicine. Lo scopo di questa ricorrenza è sensibilizzare la popolazione ad avere cura del proprio riposo, mettendo in luce
i tanti benefici di un sonno regolare, le cause che possono generare disturbi e i vari effetti connessi.
Perché il sonno è importante?
Non c’è un numero di ore di sonno consigliato come necessario per tutti indistintamente. Sono vari i fattori che incidono,
a cominciare dall’età: ad esempio, un bambino in età prescolare avrà bisogno di almeno 10 ore di sonno a notte, mentre a un adulto tra i 20 e i 50 anni ne serviranno almeno 7.
Un riposo regolare consente di avere un fisico più temprato, che può contare su un più solido sistema immunitario e anche di tenere
maggiormente controllato il proprio peso. Nelle persone carenti di sonno è scarsa la presenza di leptina, la sostanza che genera la sensazione di sazietà, mentre al contrario abbonderebbe la grelina, l’ormone che stimola l’appetito.
Dormire a sufficienza, poi, consente di ripulire il cervello delle tossine accumulate durante il giorno. In questo modo, è possibile evitare conseguenze particolarmente pericolose, come l’accumulo di beta amiloide, la proteina collegata alla manifestazione del
morbo di Alzheimer.
Quali sono le conseguenze se il riposo non è adeguato?
La stanchezza di una notte insonne o quasi è una sensazione nota a tutti, con il senso di affaticamento che ne deriva nella giornata successiva, le tante difficoltà di attenzione e la scarsa capacità di sopportazione dello stress. Quando l’assenza di sonno è occasionale, non ci sono conseguenze immediate se non una maggiore
irritabilità e una superiore difficoltà sia nei rapporti interpersonali che nello svolgimento di azioni quotidiane e abitudinarie.
Quando, però, la riduzione di ore di riposo comincia a ripetersi per
varie notti di seguito, allora cominciano a verificarsi effetti ben più concreti sulla mente. Il venir meno dell’attenzione in maniera sistematica genera un annebbiamento generale delle capacità cognitive, una sempre maggiore incapacità di concentrazione e nella risolutezza a prendere decisioni. Senza considerare che questo stato implica la possibilità di ritrovarsi addormentati nel corso del giorno e di esporsi a
rischi di incidenti domestici, sulla strada o sul posto di lavoro.
Una cronica carenza di sonno, oltre ad accorciare la speranza di vita espone a disturbi clinici anche gravi, come obesità,
malattie cardiovascolari e diabete.
Una prolungata mancanza di riposo può essere associata a un’accelerazione del battito cardiaco, alla crescita problematica della pressione sanguigna e alla maggiore presenza di sostanze nocive per il buon funzionamento dell’apparato cardiovascolare, che mette in particolare il cuore sotto un maggiore sforzo quotidiano.
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