Ortopedia rigenerativa con le cellule staminali

Che cosa significa il termine Medicina rigenerativa di cui si sente tanto parlare, a volte anche a sproposito, e cosa si intende quando si parla di “cellule staminali”?
 
Ce lo spiega il Dottor Maurizio Magnani - Specialista in Ortopedia e Traumatologia che opera al Day Surgery con poliambulatorio privato Ravenna Medical Center e all'ospedale polispecialistico Clinica Privata Villalba - di Bologna.

La Medicina rigenerativa, nata negli ultimi anni grazie al contributo di programmi di ricerca internazionali, è una particolare branca della medicina che ha come obiettivo quello di “riparare” cellule, tessuti, organi non con la sostituzione ma attraverso tecnologie avanzate di rigenerazione cellulare avvalendosi di cellule staminali, riprogrammazione cellulare, terapia genetica e ingegneria tissutale.
 
Una delle tecniche rigenerative più efficaci nel campo specifico dell’Ortopedia si basa sull’utilizzo di cellule mesenchimali autologhe: cellule staminali adulte, cosiddette immature e indifferenziate, estratte e isolate da un tessuto dello stesso individuo, che una volta iniettate nel tessuto o nell’articolazione interessata si differenziano in cellule con le caratteristiche del tessuto stesso e con un meccanismo di intelligenza biologica stimolano le altre cellule già presenti alla autorigenerazione.
 
Da quale tessuto o organo vengono prelevate le cellule?
 
Si possono effettuare prelievi:
● di tessuto midollare osseo dall’ala iliaca o dalla tibia;
● di sangue venoso periferico da una vena del braccio;
● di tessuto adiposo con una cannula come se si trattasse di una liposuzione estetica.
 
Negli ultimi anni la ricerca ha evidenziato che il tessuto più ricco di cellule staminali è il tessuto adiposo e che queste cellule sono facilmente isolabili e facilmente utilizzabili. La ricerca ha infatti dimostrato che le cellule mesenchimali nel tessuto adiposo sono come rinchiuse in una “nicchia vascolo stromale” che le protegge dalla manipolazione chirurgica.
 
Come si svolgono prelievo e impianto?
 
La tecnica, per entrambe le due fasi di prelievo e impianto, viene eseguita in sala operatoria. L’anestesia è locale e normalmente si preleva dal pannicolo adiposo sottocutaneo dell’addome o dei glutei: una aspirazione con cannula del tessuto adiposo, dicevamo, come in una liposuzione estetica.
 
Il tessuto prelevato con apposite siringhe viene processato con un kit sterile mono-uso che con semplice lavaggio e filtraggio per eliminare le parti inutili isola una grandissima quantità di cellule mesenchimali che possono essere utilizzate immediatamente per infiltrazione nel paziente. Si tratta quindi di una procedura ambulatoriale di breve durata.
 
Quali sono i campi di applicazione in Ortopedia rigenerativa?
 
Le indicazioni al trattamento con cellule staminali sono molteplici e nella mia esperienza sono anche in continuo aumento. Si possono eseguire infiltrazioni per tutte le articolazioni danneggiate per usura cartilaginea da artrosi e rizoartrosi (ginocchio, anca, caviglia, spalla, gomito, polso e mano).

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Si possono anche infiltrare più articolazioni nello stesso tempo, basta dosare il prelievo secondo necessità, spesso entrambe le ginocchia, ginocchio e anca o caviglia ad esempio, in base alle patologie del paziente.

Le infiltrazioni si eseguono inoltre per le patologie degenerative dei tendini e nelle lesioni muscolari degli sportivi. E ancora a seguito di interventi ortopedici in cui sia richiesta una maggiore rigenerazione: nel ginocchio dopo artroscopia per meniscectomia per trattare o prevenire danni cartilaginei, dopo intervento di sutura o di trapianto meniscale, dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore per migliorare l’attecchimento del trapianto tendineo, negli impianti protesici ma ancora di più nei reimpianti protesici, nelle lesioni cartilaginee dello sportivo anche in associazione a trapianto di cartilagine, nelle osteotomie e nelle artrodesi per accelerare la fusione ossea. Le infiltrazioni danno buoni risultati anche nei casi frequenti di osteonecrosi della testa del femore per i quali si può arrivare alla guarigione del focolaio osteonecrotico con un semplice intervento di perforazioni e immissione di cellule staminali evitando l’intervento di protesizzazione. Si applicano inoltre in caso di intervento sulla spalla per la cuffia dei rotatori per migliorare l’attecchimento e la guarigione dei tendini suturati. Come pure negli interventi di ricostruzione tendinea, nelle rotture del tendine d’Achille, del tendine rotuleo o quadricipitale, nei legamenti della caviglia ecc. Le cellule staminali possono accelerare la consolidazione evitando complicati interventi anche nel trattamento delle fratture ossee sia recenti che soprattutto nelle fratture che tardano a consolidare.
 
In pratica il trattamento con cellule staminali in tutti gli interventi ortopedici migliora in maniera significativa la guarigione, diminuisce il dolore post-operatorio e accelera il recupero e la riabilitazione sia per le attività quotidiane che per le attività sportive.
 
Come agiscono le cellule staminali, qual è il loro effetto?
 
In primo luogo permettono di trattare i danni cartilaginei da usura delle articolazioni portanti, prevalentemente ginocchio e anca. La cartilagine è il tessuto di rivestimento di tutte le articolazioni; negli anni naturalmente la cartilagine si consuma, in maniera maggiore nei pazienti in sovrappeso, nei lavori usuranti e negli sportivi soprattutto ora con il grandissimo incremento di sportivi amatoriali. La semplice infiltrazione di cellule mesenchimali prelevate dal tessuto adiposo ha un effetto antidolorifico rapido ed un effetto rigenerativo nel tempo ritardando in maniera significativa la necessità di interventi protesici che sarebbero necessari nei casi più gravi.
 
In conclusione qual è il percorso che bisogna seguire se si soffre di dolori alle articolazioni?
 
È importante rivolgersi ad un Centro qualificato attrezzato e con Specialisti Ortopedici esperti. Il paziente viene seguito nel suo percorso completo, dalla diagnosi alla terapia fino alla Riabilitazione. Oltre alle visite specialistiche, è possibile eseguire approfondimenti non solo con esami radiologici ed ecografici ma anche con la Risonanza Magnetica aperta. Il paziente viene seguito anche nel post-operatorio e può effettuare nella stessa sede specifici programmi di Riabilitazione su indicazione dello Specialista.
 
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